L'AQUILA – Il gruppo ultras “Novantanove L'Aquila”, si esprime in merito alla questione relativa alla Tessera del tifoso e all'articolo 9 dello statuto che ne regola l'assegnazione, precisando inoltre la propia posizione sull' attuale campagna abbonamenti della Società, definendo “assolutamente impopolare il costo per il settore Curva”.
“Inizia la fine del calcio popolare, si dichiara ufficialmente aperta l'era del calcio-televisione – si legge in una nota del gruppo – Siamo nati e cresciuti a L'Aquila, in Curva Sud. Viviamo di valori e ideali che in altre realtà sono annientati, resistiamo in piedi tra le macerie e al quinto anno di ostinato cammino, spalla a spalla fianco a fianco, tra poche gioie e dure rinunce, alla luce degli eventi che nell'ultima stagione hanno contraddistinto lo strumento Tessera del tifoso, con mentalità, non sentiamo più come giusto e doveroso chiedere a chi condivide come noi lo spirito di aggregazione del movimento ultras di non tesserarsi”.
LA NOTA COMPLETA
Nati e cresciuti nella Curva Sud dello Stadio Tommaso Fattori è ormai la quinta stagione che andiamo avanti con ardente passione continuando a sostenere vessilli e simboli, principi e valori propri della nostra terra e dei nostri ideali. Da sempre abbiamo abbracciato la lotta per la libertà individuale e collettiva che, in tutte le sue forme, viene sempre meno.
In pochi anni il Governo italiano ha dato alla luce la Tessera del Tifoso e scribacchiato anche l'ormai noto articolo 9: inizia la fine del calcio popolare, si dichiara ufficialmente aperta l'era del calcio-televisione.
Qualcuno non ci sta: comincia così la battaglia alla Tessera del Tifoso, ci siamo anche noi. A livello Nazionale, dalle lacrime per la scomparsa di Sergio Ercolano a quelle per la morte di Ciro Esposito, il “sistema calcio-sicurezza” ha inventato varie riforme dei gironi e dei campionati, divieti di trasferta e partite a porte chiuse, leggi speciali e tessera del tifoso, censure e repressione, denunce e diffide gratuite, esclusioni squadre e calcioscommesse e altre buffonate del genere seminando dissensi ovunque e raccogliendo un calcio italiano alla deriva e completamente nel caos; e a farne le spese siamo sempre noi: gente per bene colpevole solo di tifare il calcio della propria città!
Nati e cresciuti a L'Aquila, abbiamo visto la città e le nostre vite sgretolarsi sotto i nostri stessi piedi, accettando la nostra realtà, forgiando la nostra determinazione. Per ideale e valore abbiamo rinunciato a quella domenica di trasferta che sarebbe stato tutto per noi, con mentalità.
Siamo nati e cresciuti a L'Aquila, in Curva Sud. Viviamo di valori e ideali che in altre realtà sono annientati, resistiamo in piedi tra le macerie e al quinto anno di ostinato cammino, spalla a spalla fianco a fianco, tra poche gioie e dure rinunce, alla luce degli eventi che nell'ultima stagione hanno contraddistinto lo strumento Tessera del tifoso, con mentalità, non sentiamo più come giusto e doveroso chiedere a chi condivide come noi lo spirito di aggregazione del movimento ultras di non tesserarsi.
Probabilmente sbagliamo ma di essere nel torto non c'importa che nel torto ci siamo sempre stati e, promesso, ci saremo sempre!
Il “Novantanove L'Aquila” torna per gli stadi e per le strade d'Italia, convinti di uscirne a testa alta al chiaro di quanto dimostrato negli anni; prendiamo comunque le distanze dall'attuale campagna abbonamenti della Società ritenendo assolutamente impopolare il costo per il settore Curva: il calcio è della gente!
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