TERAMO – Il Teramo deve rinunciare alla Serie B e, nella prossima stagione, sarà costretto a giocare ancora in Lega Pro, partendo però da -6.
Lo ha stabilito la Corte federale d'appello, che ha ridotto la sanzione del Tribunale federale nazionale, che aveva condannato alla retrocessione in D gli abruzzesi, per avere 'combinato' la sfida contro il Savona.
Tifosi frastornati, Luciano Campitelli quasi senza parole. Sono state queste le prime e uniche reazioni dallo stadio di Teramo dove in tanti avevano atteso speranzosi la sentenza d'Appello sulle vicende del Diavolo.
Il presidente della società biancorossa se n'è andato quasi subito, mentre i tifosi gli chiedevano a gran voce di non mollare e di proseguire il cammino in Lega Pro.
Di “sentenza abberrante” ha parlato a caldo il sindaco di Teramo Maurizio Brucchi.
“È una sentenza che faticherò a capire. È assurdo che sia stata riconosciuta la responsabilità diretta, anche perché quando riconosci la responsabilità diretta devi confermare in toto la sentenza di primo grado. Aspettiamo di leggere le motivazioni ma ribadisco, è una sentenza che faccio fatica a capire”.
È il commento a caldo del legale del ds, attualmente sospeso, del Teramo calcio, Marcello Di Giuseppe, dopo la sentenza con cui la Corte Federale d'appello ha attualmente riformato la sentenza di primo grado, con il Teramo destinato a restare in Lega Pro con sei punti di penalizzazione.
Confermati per Di Giuseppe 4 anni di inibizione e ammenda da 100 mila euro.
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