CHIETI – Vendetta rimandata a data da destinarsi. Il Chieti, desideroso di riscattare lo scarso bottino acquisito nel doppio derby della scorsa annata, non riesce nell’impresa di fermare la schiacciasassi Teramo e rimedia la quarta sconfitta stagionale.
Nulla da rimproverare, tuttavia, alla truppa di Pino Di Meo, decimata dalle assenze ma non per questo scevra dello spirito battagliero che l’ha contraddistinta nelle precedenti due vittoriose uscite contro Arzanese e Aversa.
Questa volta, però, la caratura dell’avversario era decisamente più elevata e dopo un primo tempo condotto con grande accortezza tattica (da applausi la prestazione di Di Filippo, letteralmente francobollato al ‘funambolo’ Dimas), l’undici neroverde ha dovuto alzare bandiera bianca nella ripresa.
Quando la forza dei singoli di mister Vivarini combinata a qualche episodio sfavorevole hanno fatto la differenza.
Insomma, il rammarico è tanto e viene incarnato perfettamente nella seguente domanda: come sarebbe andata a finire se il Chieti avesse avuto la possibilità di poter contare su almeno un paio dei numerosi indisponibili di lusso, permettendo così a mister Di Meo di non dover schierare diversi giocatori fuori ruolo?
Difficile rispondere, anche perché nel calcio, così come nella vita, con i ‘se’ e con i ‘ma’ non si va da nessuna parte.
L’unica certezza in casa neroverde è che, malgrado la gagliarda prova in trasferta a ‘Piano d’Accio’, la classifica resta tutt’altro che incoraggiante: è vero che siamo ancora alle prime giornate, ma è altrettanto vero che bisognerà iniziare a fare punti anche con squadre di un certo spessore se si vorrà uscire indenni da un campionato così complicato. Danilo Rosone
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