L’AQUILA – “Adesso non illudiamoci e concentriamoci per la gara di ritorno in casa del Chieti”.
A parlare è il responsabile dell’area tecnica dell’Aquila Calcio Ercole Di Nicola, il giorno dopo il successo (2-0) dei rossoblù sul Chieti, nella semifinale di andata dei play off disputata ieri al “Fattori”.
“Adesso arriva il difficile – prosegue Di Nicola – perché i neroverdi, davanti al proprio pubblico, proveranno in tutti i modi di ribaltare il risultato. Noi ci dobbiamo far trovare pronti, perché la promozione in Prima Divisione non ci deve scappare. Ora ci aspetta un mese in cui ci giochiamo una stagione intera”.
Di Nicola, poi, è felice di avere visto il “Fattori” tutto rossoblù. “Prima di andare ad assistere all’altra semifinale tra il Teramo e l’Aprilia – spiega – ho visto il grande calore degli aquilani che hanno dato un altro stimolo alla squadra nel battere il Chieti. È stato bello e noi dobbiamo continuare in questo modo”.
Di Nicola conclude affermando che “al di là dei risultati, che sicuramente saranno positivi, bisogna essere vicini a questa società e alla squadra, che stanno facendo parlare in positivo del capoluogo abruzzese in Italia. Il calcio può rappresentare benissimo L’Aquila nella nostra penisola”.
Di passaggio più vicino alla finale dei play off non ne vuole sentire parlare nemmeno il portiere aquilano Andrea Testa.
“Sicuramente abbiamo fatto un bel passo in avanti – afferma – ma dobbiamo ancora giocare altri 90 minuti e dobbiamo stare attenti alle brutte sorprese”.
L’Aquila ha a disposizione due risultati su tre, un successo e una vittoria. E il passaggio del turno sarebbe possibile anche con sconfitta con una sola rete di scarto.
“Noi a Chieti dobbiamo andarci convinti di fare bene come abbiamo fatto nella gara di andata. Non si può abbassare la guardia proprio ora”, conclude Testa.
Passando ai provvedimenti del giudice sportivo, L’Aquila Calcio è stata multata di 1.500 euro perché ”propri sostenitori introducevano ed accendevano nel proprio settore numerosi fumogeni cinque dei quali venivano lanciati nel recinto di gioco, e facevano esplodere nel proprio settore sei petardi, sempre senza conseguenze; uno dei fumogeni lanciato nel recinto di gioco costringeva l’arbitro ad una breve sospensione della gara per permetterne lo spegnimento”.
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