IL CORPO ERA NASCOSTO TRA I CARTONI, OGGI L'ESAME DEL DNA

CADAVERE SOTTO IL VIADOTTO DELL’A14 IL PAPA’ DI ELEONORA: ”E’ LEI, LO SENTO”

27 Agosto 2014 09:32

Chieti - Cronaca

VASTO – Solo l'esame del Dna potrà dire se il cadavere in avanzato stato di decomposizione, ritrovato nella tarda mattinata di ieri tra le sterpaglie alla base di un pilone di un viadotto della A14, a Vasto, è della 34enne Eleonora Gizzi, scomparsa dal 28 marzo scorso.

A scoprire il corpo un tecnico della Società Autostrade durante verifiche dei piloni.

Lo stato del cadavere non ha reso possibile stabilire se si trattasse di un uomo o di una donna ma secondo quanto si è potuto apprendere, proprio lo stato del corpo indicherebbe che si troverebbe in quel luogo dall'aprile scorso. Intorno ai resti avvolti nel cartone ci sono tracce di alimenti e segni di una permanenza volontaria.

Nonostante le difficoltà del riconoscimento, il papà di Eleonora, Italo Gizzi, accorso subito sul posto, sembra non avere dubbi: “Sono certo che sia lei, me lo sento. La cosa che mi tormenta è che è poco distante da casa ma soprattutto sono luoghi che sono stati battuti da chi la cercava. Non riesco a trovare pace ma io non mi muovo da qui, aspetto finché non mi daranno delle risposte”.

Il luogo del ritrovamento è in via Salce, proprio a ridosso di un pilone della A14, in un tratto non visibile ai passanti ma in una zona, seppur decentrata, abbastanza trafficata, meno di due chilometri dall'abitazione della famiglia Gizzi.

Pochi gli elementi trapelati nel corso della giornata: capelli lunghi, altezza 1,60, senza scarpe e con un giubbotto. Un paio di stivaletti sarebbero stati trovati non lontano. A coordinare le operazioni il vice questore Cesare Ciammaichella.

Le indagini sono affidate alla Procura di Vasto, in particolare al pm della Procura di Pescara, Giuseppe Bellelli, in queste settimane applicato nel centro rivierasco. Per i rilievi, oltre alla Scientifica di Vasto, sono giunti in appoggio i colleghi da Lanciano e Chieti e i carabinieri del nucleo operativo della compagnia di Vasto.





A intervenire nell'immediato i Vigili del Fuoco. Il medico legale è Francesco Parente della Asl provinciale. In tarda serata il papà di Eleonora, che era stato tenuto lontano dal luogo del ritrovamento, è stato fatto avvicinare ma non gli è stato consentito di vedere il corpo.

“Mi hanno chiamato per farmi parlare con il magistrato ma non mi hanno fatto vedere il cadavere per le condizioni in cui versa. Domani a Chieti ci sarà l'esame del Dna e poi l'autopsia. Per me ci sono degli elementi che mi convincono che sia lei ma aspettiamo domani”, ha detto il papà di Eleonora rientrando a casa. E alla domanda se sarà una lunga notte di attesa, Italo Gizzi ha risposto che “sarà lunga come tutte le notti da quel 28 marzo”.

IL CORPO ERA TRA I CARTONI, OGGI L'ESAME DEL DNA

Non sarà facile determinare le cause della morte del corpo rintracciato ieri sotto il viadotto della A14 e che gli inquirenti sembrano certi appartenere alla 35enne Eleonora Gizzi, la maestra scomparsa da casa lo scorso marzo.

L'anatomopatologo incaricato dell'autopsia dalla procura di Vasto, Cristian D'Ovidio, ha già potuto fare una ricognizione sommaria del cadavere, che è ormai ridotto in gran parte ad uno scheletro: la difficoltà nel capire le cause, specie se naturali, del decesso, risiede proprio nelle condizioni dei resti. Oggi intanto si effettueranno i prelievi per il dna.

Il corpo è stato ritrovato in parte avvolto nei cartoni, come se la donna si volesse proteggere dal freddo, e in posizione fetale, come se cercasse calore. Gli stivaletti lasciati in un angolo fanno invece ipotizzare una situazione di sonno: non è quindi da escludere che, se fosse veramente Eleonora, possa essere stata colta da un malore nel sonno.

Ma spiegare con certezza quali siano le cause della morte, prima di un attento esame autoptico, è difficile e forse, come trapela, neanche l'autopsia scioglierà definitivamente i dubbi, specie se le cause della morte possano risiedere in quegli organi ormai spariti.





Questo ritrovamento fa pensare quindi non solo ad un allontanamento volontario di Eleonora, ma anche ad una precisa scelta da parte della maestra di volersi isolare e forse 'nascondere' sotto al cavalcavia.

Un mucchio scuro, in un angolo remoto, impossibile da vedere da lontano. Per rintracciare i resti del cadavere bisognava proprio andare vicino, tant'è che il tecnico della autostrada che ha scoperto il cadavere mummificato in un primo tempo neanche si era reso conto di trovarsi di fronte a un cadavere.

Talmente remoto il luogo che neanche i miasmi della decomposizione hanno successivamente indicato che lì ci fosse un morto.

Così i testimoni oculari raccontano la scena del ritrovamento di quello che, secopndo gli inquirentei, con tutta probabilità è il corpo della 35enne maestra.

Le gambe del corpo sono in parte mummificate, mentre il resto, cranio compreso, è ormai uno scheletro.

 

 

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