C.A.S.E. TOUR/PAGANICA 1: POCA GENTE, POCHI GUAI

di Elisa Marulli

3 Luglio 2011 08:23

L'Aquila -

A oltre due anni dal terremoto, il progetto C.a.s.e. è ormai una realtà urbana e sociale giocoforza accettata dagli aquilani.

Nelle 19 aree sono stati realizzati 185 edifici, per un totale di circa 4.500 appartamenti che a oggi ospitano circa 14 mila persone.

Alcuni abitano alloggi vicini alle loro case di un tempo, quelle che hanno perso, altri hanno cambiato completamente zona della città o addirittura paese.

Disagi e comfort si dividono quasi equamente, mentre le famiglie del capoluogo cercano di abituarsi a passare la vita in queste abitazioni.

Come si abita oggi nel progetto C.a.s.e.? Per avere il quadro della situazione e vagliare sentiti dire positivi e negativi, AbruzzoWeb ha lanciato una rubrica che periodicamente porterà i lettori dentro le piastre e gli alloggi.

Tra problemi, speranze, disagi e comodità. Buona lettura.





C.A.S.E. PAGANICA 1 – LA SCHEDA
Palazzine:  4
Appartamenti:  98
Persone a oggi:  319
Cosa va: Cosa non va:
1. Verde curato 1. Riscaldamenti mal funzionanti
2. Giochi per bambini 2. Perdite nei garage
3. Aggregato di piccole dimensioni 3. Stanze fredde

GUARDA LA FOTOGALLERIA

di Elisa Marulli

Il progetto C.a.s.e di Paganica 1 è tra i più piccoli realizzati per l’emergenza post-sisma.

Sono complessivamente quattro le strutture antisismiche dove alloggiano attualmente più di 300 persone, la maggior parte delle quali prima del terremoto viveva proprio nella popolosa frazione.

Tre strutture antisismiche sono collocate una vicino all’altra, mentre una è situata un po’ più distante, dall’altra parte della strada.

Il verde è abbastanza curato e, come negli altri aggregati del progetto C.a.s.e., sono presenti i giochi per i bambini.





In generale gli inquilini del complesso residenziale non rilevano grandi criticità, a parte qualche problema con i riscaldamenti che si è verificato in una palazzina durante la brutta stagione.

“Qualche mese fa ci siamo morti di freddo – racconta la signora Patrizia, che insieme alla sua famiglia vive al primo piano di una delle piastre antisismiche dal 9 novembre 2009 – I termosifoni non funzionavano tutti, ma solo tre in tutto l’appartamento. Questo perché è stata abbassata la pressione dell’acqua in quanto negli alloggi ai piani superiori i termosifoni ‘battevano’, cioè facevano rumore”.

Gli inquilini hanno quindi chiamato la Manutencoop, la società che gestisce la manutenzione degli impianti del progetto C.a.s.e., che, però, ha inizialmente risposto che trattandosi di un problema riguardante un appartamento non sarebbe intervenuta.

“Mi hanno detto che dovevo chiamare io l’idraulico – dice Patrizia – perché il problema riguardava solo a casa mia. Invece è un problema della palazzina! Inoltre nei garage c’erano delle perdite d’acqua, forse il problema è collegato”.

Con l’arrivo del caldo il problema dei termosifoni è stato momentaneamente accantonato, mentre le perdite d’acqua da alcuni tubi nei garage sembrano essere state riparate.

“Alcune stanze sono fredde  – lamenta la signora Anna – in un tipo di alloggi, infatti, le camere da letto sporgono rispetto alla struttura e di conseguenza sono meno calde del resto dell’appartamento”.

Chi invece non si lamenta per niente è il signor Andrea che, prima del terremoto, viveva proprio al centro del paese. “Qui si sta bene. Siamo fortunati perché siamo in pochi e si sta tranquilli. A Paganica 2, per esempio, ci sono tantissime persone e, ovviamente, più problemi”.

Commenti da Facebook

RIPRODUZIONE RISERVATA
Download in PDF©


    Ti potrebbe interessare:

    ARTICOLI PIÙ VISTI: