L'IMPRENDITORE VICENTINO INTERVISTATO DA ABRUZZOWEB, ''IMBARAZZANTE CHE MI CHIEDANO QUAL E' IL PROGETTO, L'HO PRESENTATO DUE ANNI FA!''

BUSSI, ULTIMATUM DI FILIPPI: ”NON C’E’ ALTRO TEMPO, POTREI NON STARCI PIU”’

di Marco Signori

8 Febbraio 2016 07:00

Regione - Cronaca

L'AQUILA – “Le lungaggini rischiano di minare il progetto, il fattore tempo sicuramente compromette l'investimento. Se si tratta di aspettare settimane è un conto, se diventano mesi potrei non starci più”.

Non è un ultimatum ma un invito, chiaro e forte, a fare presto a dare risposte quello lanciato dall'imprenditore veneto Alberto Filippi, amministratore delegato della Unichimica Srl: la sua azienda deve subentrare alla Solvay nell'ex polo chimico di Bussi sul Tirino (Pescara), per insediare uno stabilimento farmaceutico che a regime prevede il riassorbimento dei circa 250 lavoratori oggi a casa.

Ed in effetti i tempi si stanno allungando: dopo i politici, i cui scontri hanno comunque prodotto dei ritardi nella sottoscrizione dell'accordo di programma, basti pensare al “duello” tra il Pd, all'opposizione, e l'amministrazione comunale guidata da Salvatore Lagatta, gli ultimi accadimenti avrebbero evidenziato responsabilità dei burocrati del Ministero dell'Ambiente. Che sono finiti sul banco degli imputati. Una considerazione alla quale si sarebbe arrivati dopo la riunione fiume della scorsa settimana a Roma, durata addirittura due giorni e che non ha portato a nulla, con il presidente della Regione Luciano D'Alfonso che alla fine si è dovuto rivolgere alla segreteria di Gian Luca Galletti, sperando di poter incontrare presto il ministro affinché la politica intervenga sui tecnici, nella quale il principale interlocutore è stato infatti il neo direttore generale del Ministero Gaia Checcucci e il suo staff.

Naturalmente, Filippi si astiene dal commentare nel merito la situzione. Ma precisa: “Tutti coloro che credono nel progetto lo dimostrano cercando di accelerare dei tempi che sono già stati lunghi e hanno già sforato le previsioni – dice l'imprenditore ad AbruzzoWeb – se c'è qualcuno che decide di non credere nel progetto, un modo molto chiaro per palesarlo è proprio quello di far perdere ulteriore tempo perché il progetto si blocca e, in quel caso, ciascuno si assume le sue responsabilità”.





La soluzione, anche in base a quanto emerso dalla riunione romana, non è ancora vicina, visto che restano da definire alcuni dettagli della bonifica. Una partita da 50 milioni di euro. Il commissario straordinario, Adriano Goio, prima di Natale ha bandito la gara, ma non è detto che riesca ad espletarla con l'affidamento dei lavori prima del 30 giugno, quando decade la carica dopo la proproga di sei mesi prevista dalla legge di Stabilità.

Ed in questo senso, è corsa contro il tempo da parte degli uffici del commissario.

Filippi, tuttavia, non si appassiona ai retroscena, pur avendo un passato in politica con alle spalle due esperienze parlamentari, la prima alla Camera e la seconda al Senato, entrambe con la Lega Nord. “Sono un imprenditore e non sono abituato a fare dietrologie – dice – guardo i fatti che sono semplicemente i fatti, oggi il traguardo sembra vicino, però se per raggiungerlo ci vuole ancora qualche settimana è una cosa, se invece si parla di mesi a quel punto io potrei non starci più”.

I contratti con le multinazionali che dovrebbero portare la produzione delle commesse a Bussi “sono salvi”, assicura l'imprenditore vicentino, “però come ho detto in tantissime riunioni anche pubbliche, attualmente la domanda è maggiore dell'offerta ma basta che in qualche paese del mondo, come India o Cina, qualcuno decida di aggiungere offerta che l'investimento diventi inutile”.





“Si rischia di giocare col fuoco – aggiunge – perché questo progetto l'ho presentato due anni fa, ci sono stati due anni per capire, che qualcuno oggi mi venga a chiedere qual è il progetto è quasi imbarazzante, tenuto conto che molte parti per ovvie ragioni di segreto industriale sono riservate”, dice a proposito di quanto emerso, tra le altre cose, al tavolo romano al quale hanno partecipato il sindaco Lagatta, il vice presidente della Regione Giovanni Lolli, e il governatore D'Alfonso nella seconda fase della riunione.

Un progetto che implica un percorso “ormai compreso e condiviso anche dalla Regione, sia Lolli che D'Alfonso si sono informati sia del progetto che di tutto ciò che c'è intorno ed una volta che hanno capito in coscienza hanno ufficializzato in modo molto chiaro qual è il loro pensiero, chapeaux davanti al comportamento della Regione”. Meglio ancora quello del Comune. “L'amministrazione comunale – aggiunge – è stata la prima a scommettere, valutando tanti progetti e scegliendo il mio in modo molto trasparente, ovviamente c'è voluto del tempo, con passaggi istituzionali importanti, è ovvio che questo percorso ha richiesto dei tempi ma devo fare i miei complimenti a tutta l'amministrazione che ha cercato di accorciarli lavorando giorno e notte facendo sempre le cose in modo più profesionale possibile”.

Dal Ministero, “che nulla ci azzecca con l'aspetto industriale ma solo con la pulizia del sito”, Filippi si aspetta che “non rallenti”, ma che, anzi, “faccia domande ma agevoli un percorso che per quanto so io è limitato alla tutela dell'Ambiente, tutto sommato il Ministero non è richiesto che faccia altro”.

“Tre parole chiave – conclude l'imprenditore – la prima è presto, la seconda è presto e la terza pure, se fossimo in una favola saremmo in quella di Cenerentola con la mezzanotte che è vicinissima, lo hanno capito tutti, speriamo anche chi non ancora fino in fondo”.

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