BUSSI: COMMISSIONE PARLAMENTARE IN VISITA ALLA MEGADISCARICA

28 Maggio 2015 16:13

Pescara - Cronaca

BUSSI SUL TIRINO – È iniziata con la visita sull'area della megadiscarica dei veleni della Montedison, a Bussi sul Tirino (Pescara), la due giorni della commissione Bicamerale di inchiesta sui rifiuti presieduta dall'onorevole del Partito democratico Alessandro Bratti.

La commissione di inchiesta Parlamentare è giunta in Val Pescara per acquisire materiale sulla vicenda relativa alla discarica e alle vicende processuali che lo scorso dicembre hanno portato all'assoluzione dei 19 imputati in Corte d'Assise a Chieti. 





A fare da cicerone e a ricostruire l'intera storia della discarica, il generale della forestale, Guido Conti, attualmente comandante del Corpo in Umbria, che ha raccontato ai componenti della commissione come fu scoperta la discarica e le vicende successive. 

Nel pomeriggio la commissione si è spostata a Pescara, in prefettura, per ascoltare il presidente della Regione, Luciano D'Alfonso, l'assessore all'Ambiente, Mario Mazzocca, i due pm titolari dell'inchiesta, Anna Rita Mantini e Giuseppe Bellelli, un legale delle parti civili e un rappresentante di associazioni ambientaliste. 

Sul luogo del meeting presso la discarica oltre al comandante regionale del Cfs, Ciro Lungo, anche il sindaco di Bussi, Salvatore La Gatta e il deputato del Pd Antonio Castricone.





A margine del sopralluogo sui luoghi della megadiscarica dei veleni Montedison e la fabbrica chimica di Bussi, il presidente della commissione parlamentare di inchiesta sui rifiuti, Alessandro Bratti, è tornato sulle vicende del processo in Corte d'Assise a Chieti e sulle denunce di eventuali pressioni sui giudici popolari. 

Bratti ha confermato che “la nostra istruttoria non finirà oggi con il sopralluogo e le audizioni a Pescara ma acquisiremo anche altri aspetti tecnici quali le vicende della sentenza e le recenti denunce”. 

“Non entreremo mai in conflitto con l'inchiesta che sta conducendo la Procura di Campobasso – ha detto – ma siamo al corrente delle notizie in merito, e abbiamo già scritto al Csm per stabilire un contatto, visto che anche il Csm ha aperto un'istruttoria”.

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