BUONA SCUOLA: 600 STUDENTI AQUILANI IN CORTEO CONTRO LA RIFORMA

di Giulia Di Cesare

9 Ottobre 2015 11:46

L'Aquila - Cronaca

L’AQUILA – Un corteo di 600 studenti di tutte le scuole aquilane ha aperto l’autunno caldo delle manifestazioni studentesche contro la ‘Buona scuola’, riforma del Governo Renzi che sta scontentando tutto il mondo scolastico.

Si mormora che nei prossimi giorni potrebbero iniziare nuove occupazioni degli istituti superiori, ma intanto si pensa a lavorare su azioni molto concrete.

All’Aquila la manifestazione organizzata ha visto la partecipazione di tutti gli studenti uniti senza bandiere, con due soli colori che accomunano tutti: nero e verde, i colori della città.

“Da due anni ci stiamo muovendo come Studenti aquilani uniti – ha spiegato William Giordano, rappresentante d’istituto al liceo Cotugno – Ci siamo tutti, da Casapound all’Uds, questo perché abbiamo capito che dopo il terremoto andava tutelato il bene comune, le divisioni politiche non devono essere un limite”.





Il corteo, che ha visto la partecipazione anche di alcuni rappresentanti del mondo universitario, ha attraversato le vie della città ed è terminato in un’assemblea generale alla Villa Comunale, dove i ragazzi hanno discusso sulle prossime mosse da mettere in campo.

“Al ‘Cotugno’ è entrato meno di un quarto degli studenti – ha continuato Giordano – siamo qui tutti insieme per capire come continuare questa mobilitazione. Siamo contrari a questa riforma e stiamo lavorando tutti insieme per portare avanti la nostra protesta. Oggi era una giornata di mobilitazione nazionale, il nostro corteo è andato molto bene, ma sappiamo che oggi è solo la prima giornata di una lunga serie di iniziative che metteremo in campo”.

“La mobilitazione di tutti gli studenti uniti è andata bene – ha spiegato Gianlorenzo Aloisi, uno dei prossimi candidati per la rappresentanza degli studenti del ‘Cotugno’ – C’è sicuramente la condizione per poter lavorare tutti insieme: questa riforma è talmente sbagliata che si stanno muovendo tutti, anche le pietre si stanno muovendo contro la ‘Buona scuola’”.

Il liceo scientifico “Bafile” ha iniziato un vero e proprio percorso di formazione degli studenti.

“Abbiamo organizzato sei incontri a scuola – ha aggiunto Silvia Scimia, rappresentante temporanea degli studenti dell’Uds al ‘Bafile’ – In questi incontri, a cui ha partecipato un numero sempre più consistente di persone, abbiamo spiegato i punti della riforma, non abbiamo imposto nessuna protesta, ma abbiamo fatto in modo di creare una coscienza critica. Sono tantissime le persone che oggi non sono entrate a scuola, la stragrande maggioranza”.





“Certo, siamo un po’ delusi perché ci aspettavamo più partecipazione a questo corteo. Qui si sceglie come portare avanti questa protesta, c’era bisogno di una maggiore partecipazione”, ha ammesso.

“Ci stiamo organizzando per firmare una petizione – ha continuato la Scimia – Stiamo lavorando da tempo, con molte altre realtà per organizzare un referendum abrogativo sulla ‘Buona scuola’, questa riforma non ci piace e faremo di tutto per fermarla. I punti peggiori della riforma sono sicuramente le prove invalsi previste agli esami di Stato e l’alternanza tra scuola e lavoro”.

“In 3 anni ogni studente dovrebbe smaltire 200 ore di tirocinio, quello che ci domandiamo tutti è: uno studente del liceo Scientifico dove potrebbe andare a lavorare? Ci sono state fatte proposte di tirocinio assolutamente inaccettabili, sono completamente al di fuori della nostra formazione – ha proseguito ancora – A questo punto sarebbe meglio farci avvicinare al mondo accademico, in modo da aiutarci a scegliere nel migliore dei modi il nostro futuro all’università”.

“Siamo qui per interfacciarci con gli studenti delle superiori – ha spiegato l’universitario Giorgio Bruno di ‘Link studenti indipendenti’ – Crediamo che sia fondamentale affermare un’idea diversa di istruzione che coinvolge sia le scuole superiori che le università. In questi giorni noi universitari stiamo portando avanti lotte legate all’apertura delle aule universitarie e alla riforma dell’Isee, una riforma che prevede un nuovo parametro sull’imposta patrimoniale che, a parità di reddito, ci rende tutti più ricchi con conseguenze catastrofiche sulle tasse da pagare e sull’assegnazione di borse di studio”.

“Oggi – ha concluso Bruno – abbiamo deciso di essere qui e come noi in tutte le piazze italiane gli studenti universitari sono vicini agli studenti delle superiori perché i problemi di scuola e università non sono diversi, anzi sono strettamente legati”.

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