VICE PRESIDENTE SU FRASE SHOCK SOTTOSEGRETARIO LEGHISTA MORRONE: ''NON SI POSSONO ACCETTARE LE SUE PAROLE''. DOMENICA L'ELEZIONE DEI TOGATI

BUFERA CSM: ”VIA SINISTRA DA MAGISTRATURA”, LEGNINI, ”INTERVENGA MINISTRO”

6 Luglio 2018 21:26

Italia -

ROMA – “Via le correnti di sinistra dalla magistratura, il mio partito ha una questione aperta con questi giudici”.

È la frase shock del sottosegretario alla Giustizia, il leghista Jacopo Morrone, 36enne avvocato di Forlì, rivolta questa mattina ai giovani magistrati in un incontro ufficiale al Consiglio superiore della magistratura.

Poche parole che hanno sollevato critiche e polemiche. Il primo ad esprimersi su quanto accaduto è stato il vice-presidente del Csm, l'abruzzese, Giovanni Legnini: “Telefonerò e scriverò una lettera al ministro della Giustizia sulle parole del sottosegretario Morrone per informarlo e chiedere di assumere delle determinazioni”, ha fatto sapere Legnini.





“Le parole del sottosegretario della Lega non possono essere né condivise né accettate. La libertà di associazione è riconosciuta dalla Costituzione a tutti i cittadini e ovviamente anche ai magistrati”, ha precisato Legnini.

Ma Morrone ha aggiunto anche: “Mi auguro in particolare che si liberi di quelle di sinistra”. Questo detto a due giorni dalle elezioni dei togati per lo stesso Csm, che si svolgeranno domenica e lunedì e dopo la dura polemica tra lo stesso Matteo Salvini e le toghe per la sentenza della Cassazione, ha scatenato una vera e propria tempesta nel mondo giudiziario.

In poco meno di due ore hanno preso le distanze da queste dichiarazioni i responsabili di Artea, la corrente di sinistra delle toghe, l’Associazione nazionale magistrati, i singoli consiglieri, attuali e futuri, del Csm. Insomma una mattinata convulsa iniziata dopo le 9 a palazzo dei Marescialli. I magistrati ordinari in tirocinio, reduci dall’ultimo concorso e pronti a giurare al Quirinale tra qualche settimana, che stanno partecipando a un seminario di due giorni reagiscono con stupore alle parole del sottosegretario. Qualcuno di loro, che coglie subito la gravità delle parole di Morrone, si alza e lascia la sala. 

Non ha parlato il Guardasigilli, Alfonso Bonafede, ma lo stesso Morrone è costretto a una dichiarazione che suona come un’ammissione e al contempo un mea culpa: “In magistratura non ci sono correnti migliori di altre. E le mie parole pronunciate questa mattina al Csm sono un’opinione personale che non rappresenta la posizione del ministro Bonafede. In questo senso ho avuto un'uscita irruente e infelice rispetto al contesto e alla rappresentanza. Rivendico comunque la posizione politica, la Lega ha sempre criticato le correnti in magistratura perché portano alle storture che sono emerse e a più riprese denunciate in diversi anni. Non era mia intenzione sostituirmi al ministro di cui stimo e rispetto la posizione. Così come rispetto la stragrande maggioranza della magistratura che porta avanti la propria missione con abnegazione e imparzialità”, ha spiegato in seguito.





Insomma una mattinata convulsa iniziata dopo le 9 a palazzo dei Marescialli a Roma. I magistrati ordinari in tirocinio, reduci dall’ultimo concorso e pronti a giurare al Quirinale tra qualche settimana, che hanno partecipato al seminario di due giorni hanno reagito con stupore alle parole del sottosegretario e qualcuno di loro si è anche alzato, lasciando la sala. Passano una decina di minuti e Morrone, che si è reso conto di aver fatto una gaffe, di cui sono testimoni anche numerosi consiglieri del Csm, c ha cercato di correggere il tiro, ma in realtà ha peggiorato in qualche modo la situazione. 

“Ho parlato così prima perché come voi sapete il mio partito ha una questione aperta con questi magistrati”, ha spiegato. Morrone si riferisce alla sentenza della Cassazione che ha confermato l’ordine di sequestro di 49 milioni di fondi della Lega scomparsi nel nulla. Immediata la reazione di sconcerto degli stessi componenti del Csm. Per l'Anm le parole di Morrone sono “gravissime e inaccettabili” .

Per il deputato M5S, Andrea Colletti, Morrone si dovrebbe scusare anche se la vergogna è un'altra: “Se è vero che va scardinato il sistema correntizio che sottintende alle nomine presso il Csm esso va scardinato in tutte le sue componenti, siano esse di destra che di sinistra. E va cancellata anche la vergognosa normalità di indicare dei politici come membri laici del Csm visto che non si deve mai politicizzare la magistratura, men che meno l'organo di autogoverno”.

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