BONIFICA BUSSI: SINDACO LAGATTA, ”PD ACCUSA COMUNE INVECE CHE IL MINISTERO”

20 Febbraio 2019 12:26

Pescara - Cronaca

BUSSI SUL TIRINO – “Il rogito notarile è stato fatto sulla base di un accordo di programma sottoscritto da Ministero dell’Ambiente, Regione Abruzzo, Comune di Bussi e Solvay quale atto indispensabile per poter concludere la gara per i lavori di bonifica. Se in questo paese, le istituzioni hanno ancora un senso, invito il Pd a riflettere prima di scrivere e a concentrare l’attenzione sulla portata e sull’importanza delle questioni in ballo piuttosto che sollevare cavilli”.

Lo afferma il sindaco di Bussi sul Tirino (Pescara), Salvatore Lagatta, dopo che l'esponente di minoranza Pino De Dominicis, assieme ad alcuni sindaci della Val Pescara, ha scritto al ministro Sergio Costa per sollecitare l'avvio dei lavori di bonifica delle aree inquinate dell'ex polo chimico, e dopo che l'opposizione al Consiglio comunale di Bussi è tornata a contestare l'operato dell'amministrazione comunale.

“Il Pd dovrebbe leggere con più attenzione la delibera di Giunta del 15/05/2018 con la quale si autorizzava l’ufficio tecnico a sottoscrivere l’atto notarile per il passaggio delle aree”, fa osservare il sindaco in una lunga nota in cui ripercorre tutte le fasi

“Il dirigente del Ministero dell’Ambiente Ing. Distaso, nella lettera del 20/12/2018, paventa la revoca della gara d’appalto affermando che subito dopo l’aggiudicazione della gara (12/02/2018) l’ex responsabile della procedura (Ing. D’Aprile) ha lasciato il Ministero senza completare i conseguenti atti amministrativi (trasferimento somme in bilancio e firma del contratto) – ricorda Lagatta – Nella sostanza quindi l’Ing. Distaso, ignorando completamente la norma inderogabile della 'continuità amministrativa', scarica sulla D’Aprile la colpa della mancata firma con la ditta aggiudicatrice”.

“A entrambi è opportuno ricordare che il codice degli appalti prevede che entro 60 giorni dall’aggiudicazione definitiva dell’appalto vanno sottoscritti i contratti (30 giorni in più per verificare se ci sono ricorsi). Termini ampiamente trascorsi tanto che, l’atto di acquisto è stato, sottoscritto il 24 maggio cioè 102 giorni dopo l’aggiudicazione della gara”.





“Invece di denunciare la palese volontà del Ministero di rimettere in discussione la gara e quindi la bonifica, il Pd paventa un possibile errore nella sottoscrizione del rogito notarile. Errore che non si sarebbe evidenziato se un organo dello Stato (in questo caso il Ministero) avesse rispettato quanto previsto dalla legge e dall’Accordo di Programma”, continua Lagatta.

“Preso atto di questa situazione, nel Consiglio comunale del 4 febbraio abbiamo assunto la decisione di retrocedere dall’acquisto dei terreni, un atto politico forte finalizzato a costringere il Ministero dell’Ambiente ad assumersi le sue responsabilità. In quel Consiglio la minoranza, dopo aver per mesi contestato l’acquisto dei terreni, non ha partecipato al voto, salvo poi inviare una dichiarazione di voto che recita 'Vorremo infine far presente che qualora si riuscisse a recedere dall’atto di acquisizione, cosa molto difficile, ci troveremmo nella condizione di non poter iniziare i lavori in quanto le risorse pubbliche a disposizione non potrebbero essere utilizzate su terreni privati'. Cioè esattamente quello che ha fatto l’amministrazione. Il Pd ancora una volta dimostra di avere poche idee e ben confuse”, afferma il sindaco.

“Non si capisce a quali 'poteri forti' fa riferimento il Pd, sostenendo che il sottoscritto fino a 'ieri' li ringraziava. I nomi, mi raccomando, i nomi! In attesa di un chiarimento da parte degli estensori del documento chiarisco che i poteri forti a cui io mi sono più volte riferito, senza alcun timore, corrispondono a coloro che da sempre hanno cercato di nascondere le responsabilità dell’inquinamento del nostro territorio – aggiunge Lagatta – Regione e Provincia ne sanno qualcosa. Se il Pd vuole invece sottintendere un mio presunto favore a Solvay è quanto meno azzardato, la storia di questi anni descrive in modo inequivocabile la mia contrapposizione ad una azienda che nell’arco di dieci anni ha azzerato la forza lavoro a Bussi”.

“Contrapposizione che ha avuto il suo epilogo con la mancata firma degli Accordi di Programma del 30/10/2015 e 23/5/2016”, fa ancora osservare il sindaco.

“Il Pd – aggiunge – dice che abbiamo sollevato la Solvay dalle responsabilità della messa in sicurezza. Il Pd accecato dal desiderio di contrapporsi all’amministrazione, continua ad ignorare (a questo punto non so se involontariamente) che a partire dal 26 giugno 2018 le opere di messa in sicurezza competono a Edison, cosi come previsto dall’ordinanza dell’amministrazione provinciale di Pescara come confermato da una sentenza del Consiglio di Stato e dallo stesso Ministero. Le opere di messa in sicurezza competono ad Edison, il Pd deve farsene una ragione”.





“Per ulteriore informazioni, Solvay ha consegnato le chiavi della discarica al Comune in data 27/07/2018 due mesi dopo il rogito notarile ed un mese dopo l’ordinanza dell’amministrazione provinciale di Pescara – ricorda Lagatta – Quanto a Filippi anche questa vicenda è figlia del mancato accordo di programma. È a tutti noto che Filippi si è palesato a Bussi rispondendo ad un avviso pubblico europeo di manifestazione di interesse. Interesse concluso quando Solvay ha scelto Todisco, a quel punto Filippi dispiaciuto ha educatamente salutato. Il suo coinvolgimento in un nuovo impegno è stato sostenuto dal presidente della Regione Abruzzo Luciano D’Alfonso, come fra l’altro testimoniato dal Protocollo d’intesa sottoscritto a novembre del 2016 tra Regione, Comune di Bussi e Filippi”.

“Definire un lavoro che va avanti dal 2013 come una promessa per vincere le elezioni del 2018 è un’idiozia manifesta”, aggiunge il sindaco Lagatta. “Un lavoro che tra l’altro ha coinvolto il vice presidente della Regione Giovanni Lolli e successivamente il presidente D’Alfonso i quali hanno ambedue dato rassicurazioni pubbliche sull’affidabilità di Filippi. Ho avuto modo di ascoltare da parte dei rappresentanti dell’opposizione che quel protocollo di intesa era una 'supercazzola' del presidente D’Alfonso. Se qualcuno dei 'vostri' dirigenti non soddisfa il vostro modo di pensare o non corrisponde ai vostri desideri, per voi o dice una supercazzola, o è un ubriacone”.

“Comunque Filippi a Bussi è venuto molte volte, e non solo durante la campagna elettorale, come accadde invece nel caso Toto quando nel maggio 2013, a dieci giorni dalle elezioni, i suoi rappresentanti sedettero nello stesso tavolo insieme ai candidati alle elezioni comunali e al vice presidente della Regione promisero 300 posti di lavoro. La differenza, se vogliamo essere precisi, è che Filippi ha speso una considerevole somma per fare il progetto; Toto non aveva a suo tempo presentato nessun progetto 'benché preliminare' (questo fu affermato in un documento inviato dal Ministero dell’Ambiente). Comunque, qualora il progetto Filippi dovesse saltare, invece di festeggiare, dovremmo preoccuparci immediatamente di promuovere altre azioni atte a favorire nuovii investimenti vista la permanente drammatica situazione occupazionale nel nostro territorio”.

“Non ho capito (ma sicuramente è colpa mia) cosa c’entrano i risultati delle elezioni regionali con l’amministrazione”, conclude poi il sindaco di Bussi. “È a tutti noto che il sottoscritto ha sposato il progetto di Legnini, ed è a tutti noto il rifiuto a candidarmi, avendo come unico e solo obbiettivo il portare a termine i processi di bonifica e reindustrializzazione. Se il Pd vuol far intendere che il risultato ottenuto da Paolo Salvatore sia lo specchio di credibilità di questa amministrazione, mi corre l’obbligo sottolineare l’enorme difficoltà riscontrata quando ho cercato il voto per Paolo”.

“Un continuo e generalizzato rifiuto per il solo fatto che si presentasse in una coalizione dove c’era il Pd. Paolo candidato in un'altra coalizione sarebbe stato sicuramente premiato dal voto dei bussesi. Il Pd non ha perso a Bussi, ha perso ovunque e la colpa è solo ed esclusivamente del Pd. Se ai cittadini si toglie l’art.18, la pensione, la sanità, la scuola…. se si scegli di garantire e rappresentare solo la finanza e le banche se si mettono in discussione i diritti dei più deboli, se tutto questo viene fatto da un partito che si definisce di sinistra, poi si perde. E la colpa e solo vostra”.

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