BOLLO AUTO: REGIONI LIBERE DI INTRODURRE ESENZIONI FISCALI, DI MAIO, ”TASSA INUTILE”

20 Maggio 2019 19:15

Italia -

L'AQUILA – Le Regioni sono libere di introdurre esenzioni fiscali sul bollo auto.

Lo ha deciso la Corte costituzionale, che investita nuovamente di una questione relativa a norme regionali sul “bollo auto”, ha precisato la propria giurisprudenza in materia. Le peculiarità attribuite alla tassa automobilistica impongono alle Regioni soltanto di non aumentare la pressione fiscale oltre i limiti fissati dal legislatore statale.





In Abruzzo, dove sono stati recapitati circa 800mila atti relativi al recupero delle tasse automobilistiche di possesso non pagate, il caso è scoppiato qualche mese fa con l'introduzione da parte del Governo gialloverde della Pace fiscale, che comprende anche la rottamazione dei bolli auto non pagati, ma che nella regione ha incontrato diversi ostacoli a causa dell'affidamento della riscossione a società private.  

In base alla pronuncia della Corte costituzionale per sviluppare un'autonoma politica fiscale in funzione di specifiche esigenze, le Regioni possono introdurre esenzioni anche se non previste dal legislatore statale. La decisione dei giudici costituzionali è contenuta nella la sentenza numero 122 depositata oggi, di cui è relatore il giudice Luca Antonini. 

“Oggi una sentenza della Corte Costituzionale ha stabilito che Regioni sono libere di introdurre esenzioni fiscali sul bollo auto. Una buona notizia perché il bollo auto è una tassa ingiusta. Se compri la macchina la macchina è tua”, afferma il vicepremier Luigi Di Maio.





Una stangata sul bollo auto per famiglie e imprese, con una spesa record arrivata a 6,7 miliardi di euro con un balzo del +17,7% in cinque anni. E' quanto emerge da un'analisi dell'Unione europea delle cooperative, Uecoop, su dati Istat in relazione alla sentenza della Corte Costituzionale che ha stabilito che le Regioni sono libere di introdurre esenzioni fiscali sul bollo auto con l'obbligo però di non aumentare la pressione fiscale oltre i limiti fissati dal legislatore statale. 

“Fra il 2013 e il 2017 – spiega Uecoop – le tasse pagate dagli italiani per la macchina sono aumentate al ritmo medio di oltre 200 milioni di euro all'anno. Il costo del trasporto privato – sottolinea Uecoop – è poi appesantito dal costo dei carburanti con l'Italia che è fra paesi al mondo dove la benzina è più cara. Il bollo auto si somma così alla spesa carburanti – conclude Uecoop – con pesanti ripercussioni sia sui bilanci delle famiglie e delle imprese”. 

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