BIOMASSE: APPELLO L’AQUILA, ”PALETTI DALLA REGIONE E CHIAREZZA DAL COMUNE”

22 Giugno 2014 17:49

L'Aquila -

L’AQUILA – “Il vigente Piano energetico regionale contempla scenari di intervento fino al 2015 e auspichiamo la Regione ne vorrà aggiornare le linee di azione che, attualmente, per quanto riguarda gli impianti a biomassa, non prevedono particolari criteri localizzativi né tecnici o di rendimento”.

Lo scrive in una nota il movimento civico cittadino Appello per L’Aquila, rappresentato nel Consiglio comunale del capoluogo da Ettore Di Cesare.

Apl torna a esprimersi sul tema della centrale a biomasse in realizzazione nella periferia Est del capoluogo, appoggiata e poi avversata dall’amministrazione comunale, sottoposta a ricorsi amministrativi ancora in bilico e con l’azienda Futuris Aquilana pronta a chiedere i danni agli enti per il voltafaccia.

Gli “orange” chiedono nuovi paletti alla Regione visto, che alla vigilia delle elezioni, è stata abolita la moratoria che congelava gli impianti in costruzione fino al varo di una nuova normativa regionale.

Inoltre, “per quanto riguarda la centrale di Bazzano sono intercorse variazioni in ordine alla potenza e soprattutto al piano di approvvigionamento della centrale. Si tratta di modifiche su cui gli enti, e il Comune tra questi, sono chiamati a rinnovare, o meno, il proprio favore. Speriamo che lunedì si faccia chiarezza: il Comune quale posizione assumerà alla richiesta di un nuovo parere?”, si chiede Apl.

LA NOTA COMPLETA





Nella giornata di lunedì 23 giugno, l’amministrazione ha organizzato un convegno dall’eloquente titolo “Energia senza petrolio” dedicato, citando dalla locandina, a un “tema di forte attualità e foriero di diverse opinioni” con l’intento di offrire “aperture a ogni tipo di teoria”.

Difficile non tornare con la mente alla spinosa vicenda della centrale a biomasse di Bazzano che ha visto, in prima battuta, il sindaco e l’assessore Moroni entusiasti del progetto salvo poi rinnegare il tutto, quando malumori e proteste di residenti, comitati e associazioni hanno evidenziato criticità in ordine alla sostenibilità del progetto stesso e con le elezioni regionali alla porte.

La stessa “serietà” che al tema ha dedicato l’ormai decaduto Consiglio regionale, alle sue ultime battute.

A un mese dalla scadenza elettorale del 25 maggio infatti, la L.R. n° 23/2014 in materia di distretti rurali e altro, all’articolo 14 tratta delle “Misure urgenti per le energie rinnovabili e per la tutela dell’avifauna”.

Il comma 1, in particolare stabiliva che la Giunta regionale predisponesse entro 180 giorni il Piano regionale per le energie alternative e che, fino ad allora, vigesse una moratoria per gli impianti fotovoltaici in zona agricola, per gli eolici e per le centrali a biomasse di potenza superiore a 1 MW (megawatt, l’impianto pensato all’Aquila è a circa 5, ndr).

Insomma, se ci si fosse pensato prima, l’autorizzazione per un impianto come la centrale a biomasse di Bazzano sarebbe stata posposta e vincolata a una pianificazione che tenesse conto, per esempio, della capacità del territorio di produrre colture, residui agricoli e boschivi in grado di sostenere i piani di approvvigionamento dei vari impianti regionali, che di tali impianti prevedesse un’anagrafe costantemente aggiornata, o che ne vincolasse la realizzazione a un alto rendimento con la possibilità di cogenerare e utilizzare energia elettrica e calore, che promuovesse la produzione di biometano dalla raffinazione del biogas piuttosto che la combustione in loco, o ancora che individuasse criteri preferenziali o penalizzanti per la localizzazione, in un'ottica di filiera corta e di salvaguardia della salute e dell'ambiente.





Paradossale, però, che il Consiglio ormai uscente impegnasse la Giunta, prossima a decadere, il mese dopo, a una pianificazione da attuarsi nei 180 giorni successivi.

Fatto sta che l’articolo citato è stato successivamente abrogato con la L.R. n° 33 del 21/05/2014, a 4 giorni dal voto per il rinnovo del Consiglio regionale. Quindi, niente più moratoria. E niente più Piano regionale per le energie alternative, almeno fino a nuovo ordine.

D’altro canto, il vigente Piano energetico regionale contempla scenari di intervento fino al 2015 e auspichiamo la Regione ne vorrà aggiornare le linee di azione che, attualmente, per quanto riguarda gli impianti a biomassa, non prevedono particolari criteri localizzativi né tecnici o di rendimento.

Dovrà essere l’occasione per un confronto partecipato su un tema che troppo spesso ha visto interventi scoordinati e poco rispettosi dei territori e di chi ci vive e opera, in nome di una politica incentivante caotica e disarmonica che ha finito per innescare più operazioni “mordi e fuggi” che comportamenti virtuosi.

Nel frattempo, per quanto riguarda la centrale di Bazzano, sono intercorse variazioni in ordine alla potenza e soprattutto al piano di approvvigionamento della centrale.

Si tratta di modifiche su cui gli enti, e il Comune tra questi, sono chiamati a rinnovare, o meno, il proprio favore. Speriamo che lunedì si faccia chiarezza: il Comune quale posizione assumerà alla richiesta di un nuovo parere?

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