BIMBA UCCISA IN ROGO AUTO, MAMMA E’ SVEGLIA MA NON PUO’ PARLARE

4 Giugno 2014 09:35

Pescara - Cronaca

PESCARA – È sempre grave, non può parlare ma è sveglia.





Ena Pietrangelo, la donna che il 27 aprile scorso ha inutilmente tentato di salvare la figlioletta di 5 anni morta nel rogo dell’auto appiccato dal papà della bimba, ha riportato ustioni sul 45 per cento del corpo, ed è ricoverata in un ospedale di Roma. È sempre in prognosi riservata ed è assistita dagli psicologi.

Gli uomini della Squadra mobile locale, diretti da Pierfrancesco Muriana, attendono il momento in cui potranno sentire la donna. Per ricostruire quanto accaduto quel giorno in via Lago di Chiusi, è importante la sua versione dei fatti.





Quel pomeriggio Gianfranco Di Zio ha incontrato la sua ex compagna e la piccola Neyda, prima di dare fuoco a se stesso e alla piccola. Padre e figlia sono morti carbonizzati nella Peugeot blu, dove erano seduti sul sedile posteriore, dopo che Di Zio si è cosparso di benzina, mentre la donna è riuscita a salvarsi.

L’uomo in passato era stato denunciato dalla sua convivente per maltrattamenti in famiglia, era stato allontanato da casa e poi condannato. Ena Pietrangelo ha altre tre figlie, la più grande di 20 anni, le altre minorenni, avute da un precedente rapporto.

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