BIG DATA SANITA’: PALUMBO (PD) A MARTINO (FI), ”NON SERVONO IMBONITORI”

22 Febbraio 2018 10:53

L'Aquila - Politica

L'AQUILA – “Antonio Martino, pescarese catapultato da Forza Italia nel collegio aquilano per le elezioni alla Camera, non sa, poverino, che le promesse ad effetto sui 'primi 100 giorni' evocano alla mente degli aquilani quelle già fatte in campagna elettorale dall’attuale amministrazione comunale, ancora oggi, purtroppo, totalmente disattese”.

Così in una nota il capogruppo del Partito democratico al Consiglio comunale dell'Aquila Stefano Palumbo.





“Martino però, inconsapevole di tutto il lavoro fatto in questi anni in città, si spinge oltre propinando agli elettori aquilani una proposta, secondo le sue intenzioni probabilmente ad effetto, che appare invece come un collage confuso di argomenti '4.0' di cui evidentemente ha scarsa conoscenza”, aggiunge.

“Se è convinto della bontà della sua idea, sottoponga all’opinione dei cittadini il progetto di legge che intende depositare in Parlamento in modo che gli stessi possano capire meglio cosa si nasconde dietro lo slogan di 'capitale dei big data della sanità italiana', su quale impianto normativo poggia la sua proposta, di quali coperture economiche necessita e quali ricadute occupazionali sul territorio ci si aspetta produca”, continua Palumbo.

“L’Aquila non ha bisogno di imbonitori ma di gente disposta, con umiltà, a sostenere e migliorare i tanti progetti già in essere. Martino non lo sa, ma all'Aquila il tema della sanità è già al centro della sperimentazione 5G; l’E-Health è uno dei casi studio che abbiamo deciso di affrontare con il coinvolgimento della Asl L’Aquila-Sulmona-Avezzano, consapevoli dei benefici di cui l’azienda sanitaria potrà godere dall’acquisizione di strumenti innovativi che, nel futuro prossimo, rivoluzioneranno il rapporto tra sanità e paziente e conseguentemente trasformeranno l’erogazione dei servizi assistenziali”.





“Le reti digitali diventeranno un veicolo in grado di abilitare numerose applicazioni, tra cui il monitoraggio remoto dei pazienti attraverso dispositivi medicali indossabili, l’interazione virtuale medico-paziente e la chirurgia robotica a distanza. Applicazioni che favoriranno l’auspicato decentramento dell’assistenza sanitaria dagli ospedali verso le case. In virtù di questo processo, i dati relativi ai pazienti diventeranno sempre più centralizzati, trasformando gli ospedali in piccoli data center e fornendo alle industrie e alle aziende informazioni utili per migliorare la qualità dei servizi sanitari”.

“Discorso completamente diverso – fa notare Palumbo – è quello più generale, e che poco a che vedere con il 5G, legato alla realizzazione di data center, argomento su cui è già stato fatto in passato un importante lavoro di studio e di approfondimento attraverso il coinvolgimento dei principali enti pubblici locali e il supporto delle migliori competenze locali sulla materia”.

“Il 4 marzo archivierà, insieme a tante altre, anche la bizzarra proposta di Martino; fortunatamente per L’Aquila c’è chi invece continua, quotidianamente, senza la ricerca della facile ribalta mediatica, a lavorare con serietà su nuove, importanti e concrete opportunità che la sperimentazione 5G potrà offrire al nostro territorio”, conclude Palumbo.

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