BENI ARCHEOLOGICI: TERAMO NOSTRA DENUNCIA RITARDI TEATRO ROMANO

21 Ottobre 2016 12:15

Teramo - Cronaca

TERAMO – “La situazione dei beni archeologici a Teramo è ancora in uno stato di stallo”.

Lo affermano, in una nota, il presidente e il direttore artistico di Teramo Nostra Piero Chiarini e Sandro Melarangelo.





“Intanto – osservano – il patrimonio storico è in cattive condizioni! La Chiesa di San Giuseppe, nonostante le reiterate sollecitazioni dei cittadini, ha subito il crollo del tetto e della cuspide del campanile a vela, senza che venissero fatti a tempo debito provvedimenti di protezione. Solo a crolli avvenuti il sindaco di Teramo e la Soprintendenza sono intervenuti platealmente, annunciando ipotetiche azioni di restauro”.

“La stessa cosa riguarda l'imponente complesso del Teatro romano, che al di là delle 'strombazzature' salvifiche, si trova ancora con i due edifici incongrui sovrastanti, per di piu' con permanente pericolo di crollo”.

“Sappiamo infatti che nel 2009 casa Salvoni venne dichiarata inagibile e quindi fatta sgomberare. Nel 2016 con l'intervento dei Vigili del Fuoco e' stata riconfermata l'inagibilita' con pericolo permanente per i passanti e per gli altri fabbricati vicini”.





“Comunque – scrivono Chiarini e Melarangelo – si ringrazia il ministro Dario Franceschini che, grazie al compianto Marco Pannella e a Teramo Nostra, ha stanziato per il recupero del Teatro romano 1.500.000 di euro; questa somma, insieme ad 1.500.000 di euro accantonati dalla Fondazione Tercas per lo stesso scopo e ai 385.000 euro accantonati dalla Regione Abruzzo per questo recupero, dovrebbe risolvere il problema”.

“Un'ingente somma a disposizione – osserva Teramo Nostra – ma manca la volontà del sindaco, che invece di dare il via ai lavori, come da cronoprogramma firmato da tutti, ne ritarda ancora l'inizio con scuse e ritardi inammissibili. E dunque senza l'inizio dei lavori mirati all'abbattimento dei due caseggiati incongrui non e' possibile la fruizione della cavea del Teatro romano e, al tempo stesso – concludono i rappresnetanti di Teramo Nostra – non viene eliminato il rischio di crolli e di possibili tragedie”.

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