L’AQUILA – “Nessun favoritismo né discriminazione nelle scelte di ricostruzione”.
Lo assicura il sindaco di Barisciano, Francesco Di Paolo, a seguito delle polemiche sollevate dall’ex consigliere Walter Di Salvatore.
Quest’ultimo, in una nota, accusava l’amministrazione di “strabismo che sembra privilegiare i lavori di alcuni e penalizzare quelli di altri”.
Due sono le situazioni contestate da Di Salvatore: la prima, sancita da un’ordinanza di somma urgenza, in cui “si prevede il rifacimento del muro di contenimento di un orto privato che, da ben sei anni, è puntellato e quindi già posto in sicurezza ma parrebbe interferire con l'inizio dei lavori di recupero dell'aggregato destinatario del contributo assegnato con il CUP del 21 08 2014 – prot. Aq-BRS-BC-06327 – per un importo di circa 45.000 euro”.
“Somma urgenza che invece sembra non configurabile per chi il contributo l'ha ottenuto a dicembre del 2013 (CUP del 19 12 2013 – prot. AQ-BRS-E-00363 – per un importo di circa 270.000,00) – scrive ancora e che ha dovuto sospendere i lavori per la mancanza di accessi e percorsi sicuri e la messa in sicurezza degli incombenti edifici pericolanti già parzialmente crollati”.
Il primo cittadino spiega qual è la differenza tra i due casi: “Innanzitutto, mettere in sicurezza un muro lungo 20 metri è molto più semplice, mentre farlo per una strada più lunga è più impegnativo. Comunque è in corso uno studio tecnico, ci stiamo lavorando”.
Il primo caso riguarda via Antonacci: “il muro è stato messo in sicurezza anni fa, ma visto che la strada sarà oggetto di diversi interventi abbiamo fatto le procedure per rimuovere i puntellamenti e rifarlo”.
“Il caso di via Cavour è diverso: l’edificio sta al centro della strada, distante dall’ingresso. Si sta predisponendo il progetto per la messa in sicurezza degli edifici incombenti e di quelli che servono per ripristinare la viabilità per il cantiere. Inoltre, a differenza dell’altra strada, qui non abita nessuno”.
“Vorrei anche precisare – conclude – che la Giunta dà un parere politico e non tecnico agli elaborati, come invece è stato contestato”. (e.m.)
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