BARETE: PREFABBRICATO SCOMPARSO, IL PARROCO, ”NON NE SO NIENTE”

27 Giugno 2018 06:45

L'Aquila - Cronaca

BARETE – È giallo sulla scomparsa di un prefabbricato insieme al quale, complice il silenzio dell'amministrazione comunale e del sacerdote che lo ha ospitato sui terreni parrocchiali, scompaiono anche le speranze di sapere che fine abbia fatto.

La struttura, donata al Comune di Barete (L'Aquila) dalla ditta romana Passari & Cilia dopo il terremoto del 2009, aveva inizialmente ospitato l'asilo nel periodo d'emergenza e nel 2015. 

Un vero e proprio appartamento antisismico di 200 metri quadri completamente attrezzato tanto che, grazie anche ad altre generose donazioni, era stato possibile allestire una cucina completamente arredata, armadietti e tutti i suppellettili utili all'attività scolastica.





La struttura è infine stata smontata facendo perdere le sue tracce. Da allora nessuno sa che fine abbia fatto.

Una questione emersa anche nel corso dell'infuocata campagna elettorale, portata alla luce del candidato sindaco Claudio Gregori, appoggiato alle amministrative dello scorso 10 giugno dalla lista Uniti per Barete.

Gregori che ha fatto parte dell'amministrazione fino a poco prima delle elezioni, quando si è dimesso da vice sindaco, ha cercato più volte informazioni per risolvere il giallo della struttura scomparsa, ma invano. 

Da voci di corridoio, le uniche a farsi sentire, sembrerebbe che sia “volata” all'estero. Impossibile, almeno al momento, verificare se sia vero, visto che i diretti interessati non confermano né smentiscono. 





Provato a contattare da Abruzzoweb il rieletto sindaco, Leonardo Gattuso, non risponde, mentre don Daniel Rosu, che ha visto per anni la struttura sui terreni parrocchiali si trincera dietro ad un “sono questioni politiche in cui non voglio entrare”.

Eppure la struttura dal 2011 al 2015 non è mai stata spostata dai terreni della casa parrocchiale fino a quando è stata sostituita da una casetta permanente in legno, di proprietà del Comune di Barete, con il patrocinio parrocchiale.

“Bisogna contattare il Comune, in queste questioni non ci entro”, è la risposta netta di don Daniel che, alla domanda se sia vero che il prefabbricato si trovi oggi all'estero, di nuovo, insiste con un ermetico “parlate con il Comune”. Un'impresa non troppo facile per quanti, da ormai qualche anno, continuano ad interrogarsi senza ricevere risposta.

Intanto, visto che non è possibile risolvere l'enigma interrogando i diretti interessati, l'opposizione sta valutando di sporgere denuncia ai carabinieri affinché si indaghi sulla scomparsa di una struttura che appartiene alla comunità.

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