BANCHE: SERAFINI, ”SERVIVA MAGGIORE CAUTELA NEL PIAZZARE PRODOTTI FINANZIARI A RISCHIO”

28 Dicembre 2015 08:30

L'Aquila - Economia

L’AQUILA – “Il nostro Paese solo in tempi recenti ha preso dimestichezza con strumenti finanziari avanzati provenienti dal mondo anglosassone. Ed anche questo serviva forse più cautela nella vicenda dei derivati”.

È il commento autorevole di Guido Serafini, responsabile della Direzione territoriale adriatica, della Banca popolare Emilia Romagna (Bper), in merito dello scandalo che sta squassando il mondo finanziario italiano, esploso a seguito del salvataggio di Banca Etruria, Banca Marche, Cassa di Risparmio di Ferrara e Carichieti, con il decreto salva-banche del governo dello scorso 22 novembre, che come conseguenza ha trasformato in carta straccia i titoli derivati e le obbligazioni di decine di migliaia di risparmiatori, anche abruzzesi.





Molti, anzi, tutti questi cittadini ora accusano di essere stati ingannati dalle banche perché non essere stati informati dei rischi che si correvano sottoscrivendo questi strumenti finanziari.

Serafini ad Abruzzoweb spiega però che la Banca d'Italia aveva posto da tempo “elementi di cautela nell’immettere nella rete dei investitori non professionisti i prestiti subordinati, ma questa cautela evidentemente non è stata adottata”. Filippo Tronca

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