BANCHE: DECRETO RIMBORSI IN VIGORE, 4 MESI DI TEMPO PER RISTORO AUTOMATICO

4 Maggio 2016 19:20

L'Aquila -

L'AQUILA – Gli obbligazionisti delle 4 banche avranno 4 mesi di tempo dalla conversione definitiva del nuovo decreto banche per presentare al Fondo di solidarietà la domanda per accedere all'indennizzo automatico (forfettario per un massimo dell'80% dell'investimento).

Lo prevede il testo definitivo del provvedimento, pubblicato ieri in Gazzetta ufficiale e in vigore da oggi. Al più tardi a inizio luglio se le Camere impiegheranno tutti i 60 giorni per convertire il decreto, si potranno avanzare le richieste di ristoro automatico e il Fondo di solidarietà dovrà verificare la documentazione e procedere alla liquidazione dell'indennizzo “entro il termine di sessanta giorni dalla richiesta”.

Già da settembre, quindi, potranno iniziare ad essere erogati i primi rimborsi ai risparmiatori delle vecchie Banca Etruria, Banca Marche, Carife e Carichieti.

Chi non risponde ai requisiti per il ristoro automatico potrà accedere alle risorse del Fondo di solidarietà ma solo con esito positivo della procedura arbitrale.





Chi chiede l'automatismo non potrà poi andare anche dall'arbitro.

Al rimborso automatico potranno accedere solo gli investitori che hanno acquistato le obbligazioni subordinate “nell'ambito di un rapporto negoziale diretto con la Banca in liquidazione che li ha emessi”.

E' un ulteriore paletto previsto dal nuovo decreto banche, oltre ai 35mila euro di reddito o un massimo di 100mila euro di patrimonio mobiliare, per gli indennizzi agli oltre 10mila risparmiatori di Banca Etruria, Banca Marche, Carife e Carichieti.

E' escluso dalla via semplificata, viene spiegato, sia chi abbia acquistato i titoli sul mercato secondario sia chi si sia servito di un intermediario, come broker o altre banche.





Il “beffardo” decreto del governo per i rimborsi agli obbligazionisti delle 4 banche “impone agli espropriati tutta una serie di documenti ed adempimenti assurdi, da presentare al Fondo di solidarietà entro 4 mesi, pena la decadenza”.

Una “follia” secondo l'Adusbef, mentre l'Unione Consumatori denuncia la “roulette russa a danno dei risparmiatori” visto che arbitrato e rimborso automatico sono due vie alternative, e bisogna scegliere o l'una o l'altra.

“E' una pressione inaccettabile per il consumatore, che viene costretto a rinunciare ai suoi diritti, se accetta la via del rimborso automatico. Un dilemma del prigioniero intollerabile – dice il segretario dell'Unc Massimiliano Dona – che costringe il risparmiatore a dover scegliere tra accettare meno del dovuto, l'80%, se vuole certezza del risarcimento oppure giocare alla roulette russa dell'arbitrato”.

“Oltre ad aver subito una vera e propria truffa con l'esproprio criminale del risparmio, costato sudore e sacrifici, il governo – aggiunge il presidente di Adusbef Elio Lannutti – impone ulteriori ed umilianti gironi infernali a quel 6% dei risparmiatori su 130.000 che potrebbero essere indennizzati, per acquisire documenti che le banche hanno già da tempo nelle custodie titoli, che potrebbero essere perfino soggetti (su questo il decreto non dice nulla), a versamento di commissioni. Complimenti ad un governo, che invece di tutelare il risparmio, difende gli interessi delle banche, umiliando, vessando e beffando i risparmiatori, colpevoli di essersi sacrificati”.

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