BANCHE: APPROVATO DECRETO RIMBORSI, COMITATO PIZZOLI ”A VANTAGGIO DEL SISTEMA”

30 Aprile 2016 09:03

Regione -

L'AQUILA – “Un decreto ancora una volta discriminatorio che lascia fuori tanti risparmiatori a vantaggio delle sole banche e del siStema bancario”. 

Il presidente del comitato Difesa risparmiatori Banca Etruria di Pizzoli (L'Aquila) Domenico Ioannucci commenta così il tanto atteso decreto banche approvato ieri sera dal Consiglio dei ministri che stabilisce le norme sui rimborsi per gli obbligazionisti subordinati di Banca Etruria, Banca Marche, Cariferrara e Carichieti, che a novembre scorso si sono visti azzerare i risparmi con il decreto salva banche.  





Il decreto che prevede un rimborso forfettario fino all’80 per cento della cifra investita, senza bisogno dell’arbitrato presso l’Autorità nazionale anticorruzione, per chi ha un reddito lordo quantificato in meno di 35mila euro ai fini Irpef, o un patrimonio mobiliare di valore inferiore a 100mila euro, “tutela le banche che devono intervenire sui risarcimenti e ne limita l'esborso”, aggiunge.  

Un rimborso che “vedrà detratti, presumo, gli interessi – sottolinea – Questo vuol dire che chi ha tenuto vincolati per lungo tempo dei soldi, invece di riavere la quota capitale rivalutata, se la vedrà restituire senza interessi. Si va sempre a perdere, e sempre a vantaggio delle banche”. 

Il decreto è stato approvato ieri, proprio nel giorno della clamorosa protesta del comitato risparmiatori di Pizzoli che hanno occupato la filiale di Banca Etruria, prima di iniziare la corsa allo sportello, il cosiddetto Bank run per ritirare tutti i soldi e trasferirli all'estero.





Il comitato raccoglie oltre 1500 obbligazionisti e azionisti aquilani e abruzzesi dell'istituto di credito toscano beffati dal decreto del governo. 

I risparmiatori abruzzesi delle 4 banche salvate, invece, secondo alcune stime supererebbero i 5 mila. 
 
“Un decreto che non servirà a ricostruire la fiducia dei risparmiatori nel sistema bancario – aggiunge Ioannucci – Noi del comitato andremo avanti nell'intento di ritirare tutti i soldi per portarli in banche estere. Visto che i rimborsi verranno dati con un apporto volontario del sistema bancario e non si configura come aiuto di Stato, qual è il motivo che fa mettere tutti questi paletti, se non per avvantaggiare le banche?”.
 
“Il governo per ridare fiducia al sistema, dietro le pressioni dei risparmiatori e del clima di sfiducia che si era venuto a creare, è stato costretto a emanare un decreto che doveva limitare i danni – precisa – Per ridare fiducia, tuttavia, avrebbe dovuto imporre alle banche di restituire il 100 per cento agli obbligazionisti subordinati retail. Il governo non è stato in grado di farlo e non è stato autorevole nei confronti del sistema bancario, facendogli l'ennesimo regalo. Avrebbero quindi potuto rimborsare il 100 per cento con una cifra di 430 milioni, ma questo non è stato fatto, il che vuol dire che il sistema non li ha e non è solido come si vuole far credere”. (m.gal)

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