OGGI A PESCARA IL VARO DELLA CREATURA DEL PATRON DELLA HUMANGEST

AZIONE POLITICA SCENDE IN CAMPO: ZELLI, ”NOSTRE IDEE PER CITTADINI E IMPRESE”

14 Dicembre 2017 10:45

Pescara - Politica

PESCARA – “Il nostro progetto politico nasce su iniziativa di cittadini e imprenditori che per prima cosa assistono alla crescente difficoltà di fare impresa, creare lavoro e sviluppo, in Italia e in Abruzzo, e vogliono risolvere questo problema”.

Da imprenditore di successo a fondatore di un partito, che dall'Abruzzo punta ad affermarsi a livello nazionale: per Gianluca Zelli, 44enne patron della Humangest, si tratta quasi di una seconda vita.

Dopo aver risolto positivamente con una piena assoluzione il suo coinvolgimento da indagato nel processo Sanitopoli, si è rigettato infatti nella mischia, dando sfogo anche alla sua passione di sempre, la politica.

L’amministratore delegato di una società di somministrazione lavoro, la Humangest, che conta 6 mila dipendenti in 44 sedi in tutta Italia, presenterà così oggi nella sua Pescara, nell’auditorium Petruzzi del Museo delle Genti, a partire dalle ore 17,30, la sua creatura, Azione Politica, nuovo soggetto “liberale e popolare”, varato a gennaio 2017, che si colloca nell’area del centrodestra e si sta progressivamente strutturando sul territorio.





Ultime adesioni in ordine di tempo quelle di Berardino Fiorilli, ex vice sindaco di Pescara, Pierluigi Panunzi, imprenditore di Avezzano (L’Aquila) e già presidente del gruppo giovani di Confindustria, di Augusto Recchia, agente assicurativo e vicesindaco di Civitella Casanova (Pescara).

L’obiettivo di Azione politica, conferma Zelli ad Abruzzoweb, è quello di correre alle prossime elezioni, in una lista nazionale composta da una pluralità di liste civiche federate. Esponente politico nazionale in prima linea nel varo di questo progetto è l’ex ministro Enrico Costa.

“Abbiamo già  organizzato molti incontri sul territorio – spiega Zelli – e vediamo molto interesse intorno alle nostre proposte. Il nostro è davvero un progetto politico che nasce dal basso, a 360 gradi. Fermo restando però che ci collochiamo convintamente nell’area del centrodestra, e non ci sentiamo per nulla rappresentati dalla sinistra, in primis dal Partito democratico, e tantomeno dal Movimento 5 stelle”.

Zelli entra dunque nel merito dei temi centrali di Azione politica.

“Una delle priorità è quella di superare il problema immenso dell’accesso al credito. L’Abruzzo, in particolare non ha più una banca, e diventa sempre meno attrattivo. Anche nella mia azienda abbiamo il problema di far spostare i dirigenti in Abruzzo. Pesa a tal proposito anche la percezione negativa a seguito delle emergenze ambientali, in primis quella del gennaio 2017. L’Abruzzo insomma non è più un’isola felice”.





Zelli poi critica duramente le politiche del lavoro messe in campo dal governi di centrosinistra.

“Per il Jobs Act – prosegue Zelli – hanno speso 55 miliardi di fondi a pioggia, di cui 24 miliardi a debito, e nonostante questo  è stato un fallimento. Per aumentare l’occupazione infatti bisogna aiutare le aziende a creare valore e ad essere competitive, risolvendo il primo dei problemi che, lo ripeto, è quello  dell’accesso al credito”.

Circoscrivendo l’analisi a livello regionale, Zelli infine boccia senza appello le politiche del governo di centrosinistra su turismo e agricoltura.

“L’Abruzzo è una regione vocata al turismo – spiega l'imprenditore –  lo sappiamo tutti, ma non ci sono investimenti seri, in quattro anni del governo di Luciano D’Alfonso abbiamo visto davvero pochi cambiamenti. Inoltre è profondamente sbagliato aver polverizzato gli interventi e i soggetti che operano per la promozione turistica. La nostra regione è piccola, serve un pacchetto unico, forte e integrato. Vanno superati i micro-interessi”.

Per quanto riguarda l’agricoltura, prosegue Zelli, “l’Abruzzo è la sesta regione in Italia per produzione, siamo un cluster importate, uno dei pochi che continua a crescere. Eppure anche qui la Regione Abruzzo è riuscita a spendere finora solo 8 milioni dei 475 milioni di Programma di sviluppo rurale, e siamo ad un anno dalla fine della legislatura. I bandi sono al palo, si sta perdendo una grandissima occasione, anzi oramai è certo purtroppo che buona parte dei fondi non sarà utilizzato”. (f.t.)

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