AUTODROMO MONTORIO, OK DA COMUNE MA AMBIENTALISTI NON DEMORDONO

7 Febbraio 2016 19:45

Teramo - Politica

TERAMO – A quasi otto mesi di distanza dal referendum, il consiglio comunale di Montorio (Teramo) ha dato il via libera al progetto dell’autodromo del Gran sasso, che sorgerà su un'area collinare di circa 500 mila metri quadrati, con un tracciato di circa 4,2 chilometri.

Considerato un ecomostro dal Wwf e dal fronte ambientalista, che ieri ha vivamente protestato fuori e dentro il consiglio, ma che ha avuto con il referendum di giugno l’approvazione della schiacciante maggioranza dei 1.800 cittadini che hanno votato, visto che i si sono stati oltre il 60 per cento, i no meno del 40  per cento.

Durante la seduta non sono però mancati momenti di tensione con l’allontanamento dalla sala di alcuni rappresentanti del movimento no autodromo che hanno lanciato banconote false con stampate sopra le foto del sindaco Gianni Di Centa e di Mario Petrarca, presidente della società che gestirà l’autodromo, e ideatore del progetto.





Il circuito dovrebbe sorgere su un'area collinare di circa 500 mila metri quadrati, con un tracciato di circa 4,2 chilometri, con 13 curve su una pista larga 13 metri, un rettilineo principale di 810 metri per una velocità massima di 300 chilometri l'ora e un altro di 510 metri (260 chilometri orari), che corrisponde ai parametri indicati per la Formula 1 e la MotoGp.

L'impianto intende infatti candidarsi ad ospitare le prove tecniche di questo tipo di manifestazioni. Il progetto prevede anche la realizzazione di un paddock di 40 mila metri con 36 box in pit-lane da 66 metri quadrati ciascuno. E garantisce la società, l'autodromo così attrezzato porterà alla creazione di decine di posti di lavoro, e un importante indotto per l'intera economia del terrritorio.

Argomenti che non persuadono Claudio Calisti, presidente del Wwf Teramo per il quale “l'opera determinerà la distruzione di un’intera area collinare che verrebbe sbancata e livellata per fare posto ad una pista lunga circa 4 chilometri e larga 10 metri: una colata di cemento e asfalto che occuperebbe un’area oggi agricola. È veramente assurdo che con tante aree industriali e artigianali ormai compromesse e in abbandono si vada a costruire un autodromo in un’area verde, distruggendo campi coltivati e uliveti”.

Calisti poi rimarca la mancanza di infrastrutture adeguate, “per cui sarà necessario investire fondi pubblici per adeguare la viabilità esistente: una vera e propria contraddizione in un periodo nel quale si chiudono ospedali e punti nascita e gli enti pubblici non hanno neppure i soldi per la manutenzione ordinaria delle strade”.





Hanno votato a favore, la maggioranza del gruppo civico “Si può fare” guidata dal sindaco Di Centa e il gruppo di minoranza “Montorio Democratica”.

Contrario invece Ugo Nori capogruppo di “Uniti per Montorio”, mentre si è astenuto il capogruppo di “Montorio nel cuore” Aldo Coccagna per incompatibilità e la consigliera di maggioranza Roberta Petrarca.

 

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