ATER DI TERAMO: PRESIDENTE SALINI, ”VELOCIZZARE RICOSTRUZIONE, PIU’ FONDI PER LE MANUTENZIONI”

di Filippo Tronca

24 Maggio 2018 06:48

Teramo - Cronaca

TERAMO – La ricostruzione di 597 alloggi di edilizia residenziale pubblica danneggiati più meno gravemente dal sisma del 18 gennaio 2017, e 62 milioni di euro da trasformare in appalti e in cantieri, nel più breve tempo possibile.

Questo il gravoso compito che si troverà sulle spalle Nicola Salini, 31 anni, ex coordinatore amministrativo gruppo consiliare del Partito democratico in Regione Abruzzo, nominato commissario dell'Azienda territoriale ediliza residenziale (Ater) di Teramo, il 18 aprile scorso, con una delibera di giunta regionale.

Salini prende il posto di Armando Rampini, funzionario della Regione, che era stato nominato quattro anni fa, e sarà affiancato dal sub commissario teramani Alessandra Ciccarelli, avvocato, a cui si aggiungerà un secondo sub-commissario.

Salini resterà in carica 30 mesi, con un compenso da 23 mila euro lordi l’anno, che netti fa 1.280 euro al mese.

“Lascerò l’incarico in Regione – spiega subito a scanso di equivoci Salini – che più o meno era equivalente dal punto di vista del compenso”.





Per dedicarsi a tempo pieno ad un compito tutt’altro che facile.

“Sto alternando il lavoro da scrivania a quello di cantiere  – spiega infatti Salini –   facendo visita in 20 giorni di attività dal mio insediamento, a circa un centinaio di famiglie sfollate, prendendo nota di problemi e aspettative”.

Le persone sfollate dalle case Ater,  circa 2 mila, sono dislocate su territorio provinciale, e usufruiscono dell’assegno di autonoma sistemazione (Cas), che varia dai 400 ai 1.000 euro al mese per ciascun nucleo familiare, che così possono pagarsi un alloggio alternativo, o il conto di alberghi e strutture ricettive.

Ciò comporta però per l’Ater una mancata entrata di canoni pari a 500 mila euro in un anno. Una ragione in più per accelerare l’iter della ricostruzione e assegnazione dei quasi 600 alloggi inagibili, cominciando da quelli con danni più lievi, classificati ''b'', che sono la maggiir parte.

''Quello che occorre, e a cui stiamo lavorando – spiega Salini – è una programmazione lineare che standardizzi il procedimento di ricostruzione,  serve un metodo valido per ogni appalto, per contingentare i tempi. Tenuto conto che i fondi per intervenire ci sono, circa 62 milioni di euro già stanziati dall’Ufficio speciale ricostruzione del cratere sismico 2017''.

Tra i primi atti quello di potenziare gli uffici tecnici dell’ente con prossime assunzioni, mediante bando pubblico, di 7 unità di cui 2 a tempo indeterminato, tra tecnici amministrativi e contabili, che si dedicheranno quasi esclusivamente alle pratiche della ricostruzione.





''L’obiettivo – conferma Salini –  è quello di far partire le progettazioni  e i cantieri già entro la fine di quest’anno''.

E sarebbe un record, tenuto conto dell’impasse che nel cratere del 2009 si registra soprattutto a L’Aquila nella ricostruzione delle case popolari.

Altro fronte caldo che Salini si dovrà trovare ad affrontare è quello delle case popolari vetuste del patrimonio dell’Ater, per le quali, problema comune a tutta l’Italia, mancano i fondi per la manutenzione ordinaria e straordinaria.

“Abbiamo bisogno di risorse aggiuntive e straordinarie per fare questa enorme mole di interventi, a maggior ragione dopo il sisma del 2016 che ha danneggiato la metà dei nostri appartamenti e ridotto le nostre entrate, perchè gli assegnatari ora percepiscono il cas e non ci pagano più i canoni”.

“Altra innovazione a cui stiamo lavorando – spiega infine Salini – è una app che consentirà all’Ater di comunicare con tutti gli utenti in tempo reale ed in modo efficace. Il progetto partirà già tra un paio di mesi e questo consentirà di veicolare anche tutte le informazioni utili per l’iter di riparazione degli edifici, fornite dall'Usr''.

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