L'AQUILA – “Far rivivere il centro della città con una grande biblioteca pubblica che diventi un luogo di incontro ai Quattro Cantoni, in pieno centro storico. Un luogo aperto alla città al territorio e al mondo”.
È l'appello lanciato ieri da numerose associazioni aquilane per far tornare a rivivere la biblioteca “Salvatore Tommasi”, che prima del sisma si trovava nell'aggregato ai quattro cantoni dove avevano sede anche alcuni uffici della Provincia, il Convitto nazionale, la Camera di commercio e numerosi altri enti, spostata dopo il 6 aprile 2009 al nucleo industriale di Bazzano, attualmente vive un momento difficile, soprattutto dopo che la competenza è passata dalla Provincia alla Regione.
Ieri in un incontro è stata formalizzata la proposta delle associazioni che si sono rivolte a tutti gli enti: Regione, Comune, Provincia e anche al Convitto e alla Camera di Commercio.
Le associazioni hanno richiesto un incontro con il sindaco, Pierluigi Biondi, per chiedergli di indicare, come previsto da norme vigenti, la destinazione d'uso dell'immobile una volta terminati i lavori di ristrutturazione, al momento fermi una serie di ricorsi.
Promotore dell'iniziativa l'Auser L'Aquila che ha raccolto una serie di associazioni: Angelus Novus, Archeoclub, Arci L'Aquila, Italia Nostra sezione Marco Tobia, Jemo 'nnanzi, Mamme per L'Aquila, Panta rei, Serra international, e Unla L'Aquila.
Non solo associazioni ma anche cittadini privati che hanno accolto positivamente la richiesta, di riportare prima possibile la biblioteca Tommasiana, creando con sale lettura, wi-fi, spazi di incontro per i dibattiti.
Ai piani inferiori della storica sede secondo le associazioni sarebbe possibile collocare le iniziative dei privati, come ad esempio un ristorante all'interno del refettorio del Convitto, che dia lustro alle tipicità enogastronomiche locali. E ancora la proposta di un ufficio di informazione turistica.
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