ASSOCIAZIONE ARS, ”PESCARA AFFONDA, SALVEZZA USCENDO DALL’EURO”

di Roberto Santilli

27 Gennaio 2013 10:28

Regione - Economia

PESCARA – In Italia l’insofferenza nei confronti dell’Unione Europea e della moneta “senza Stato”, l’Euro, continua a crescere.

Sul territorio nazionale ormai non si contano più le associazioni e i gruppi di cittadini che si schierano apertamente contro un’istituzione che “ha di fatto annullato la nostra Costituzione e la sovranità monetaria e di bilancio”, come dicono gli insorti.

I quali, allo stesso tempo, si schierano a favore del recupero delle forze istituzionali nazionali.

Anche l’Ars, Associazione riconquistare la sovranità, s’è messa in testa di centrare l’obiettivo che ne segna simbolo, analisi e programmi pratici.

Fondata dall’avezzanese Stefano D’Andrea, professore associato di Diritto privato alla facoltà di Economia dell’Università della Tuscia, l’Ars ha in breve tempo ottenuto un gran seguito in tutta Italia.

Una costola abruzzese dell’Ars è pescarese ed è stata ufficializzata il 24 novembre 2012 nel corso di un convegno al quale ha preso parte anche D’Andrea.

I primi ad aderire all’Ars di Pescara sono stati Lorenzo D’Onofrio (referente Ars Montesilvano) e Gianluca Baldini (referente Ars Pescara), che hanno partecipato anche alla costituzione dell’associazione Epic, Econonomia per i cittadini, Andrea Franceschelli, referente abruzzesi di Pescara e Chieti, e Giovani Muzii.





Gli altri referenti regionali sono Antonio Bianchi (Avezzano), Antonio Ferrara (Vasto) e Antonello Nusca (L’Aquila).

Franceschelli ha parlato ad AbruzzoWeb della giovanissima realtà dell’Ars pescarese.

“Ho scelto di portare l’Ars nella mia città – dice Franceschielli – perché ho trovato il progetto del recupero della sovranità preciso, chiaro, direi completo in ogni passaggio. Da anni in molti hanno compreso la durezza e la precarietà del sistema Euro, ora con la crisi che peggiora di giorno in giorno sempre più cittadini cercano di ottenere informazioni su quanto realmente sta accadendo in Europa e nel nostro Paese”.

A far riflettere, è proprio la crisi come ‘motore’ per chi ne paga le conseguenze.

“Neanche Pescara può evitare i disastri dell’austerity inasprita con l’ingresso del tecnocrate Mario Monti – anche nella mia città e nel comprensorio le imprese chiudono, i giovani non trovano lavoro, oppure lo trovano ma è precario. In molti sono costretti a cambiare città per un impiego che non garantisce futuro. Impossibile riprendersi senza uscire dall’Euro. Le imprese continueranno a chiudere, perché c’è carenza di domanda, crisi di liquidità e perché molti clienti, strozzati dall’Euro, trovano difficoltà nel saldare i pagamenti pregressi”.

“Se poi guardiamo alle aziende storiche pescaresi – precisa – ossia il fiore all’occhiello della nostra economia, c’è da piangere. La ricchezza accumulata in trent’anni, guarda caso negli anni della ‘liretta’, la vecchia moneta che non piaceva a chi oggi ci sta distruggendo, sta per svanire definitivamente. Le banche non erogano più crediti, non prestano più, l’economia prima si ferma, poi muore. La Grecia negli ultimi tre anni ha applicato le riforme che Monti vuole applicare in Italia. E la Grecia è in ginocchio. Se non vogliamo fare la stessa fine, dobbiamo dire addio all’Euro, riprenderci la moneta e il bilancio e ricominciare a investire”.

Ci si chiede se a livello politico locale qualcuno abbia raccolto analisi e programmi dell’Ars, accostabili, in linea generale, ad altre associazioni che hanno al centro dei propri programmi la crescita economica con sovranità monetaria.

“Pochi segnali, purtroppo, ma un’apertura a queste tematiche è arrivata dal Movimento 5 Stelle di Pescara”, risponde Franceschelli.





“Proprio il 5 Stelle il 29 dicembre 2012 ha organizzato il convegno, che ha riscosso un gran successo di presenze, ‘E’ la fine dell’Euro?’ insieme all’associazione Codici e all’economista Alberto Bagnai, che insegna all’università ‘D’Annunzio’ di Pescara-Chieti. La città, posso dirlo con certezza, la città che vive la crisi ogni giorno, ha reagito. La presenza a Pescara di un personaggio famoso e contrario all’Euro come Bagnai può aiutare ad allargare il campo e a far arrivare il messaggio a più persone, ma non c’è dubbio che ad aprire gli occhi della gente sia la crisi”.

Andando un po’ più a fondo, l’Ars guarda alla “completa sovranità, qualcosa che comporti l’uscita dall’unione europea, il recupero delle istituzioni e della nostra Costituzione oggi annullata dall’Ue e dai Trattati Europei, elementi in netto contrasto con la sostanza della nostra ‘Carta fondamentale'”.

“Ultimamente si parla molto del Fiscal Compact, ma è importantissimo capire che è solo una parte del problema, un’infezione moderna figlia dei Trattati come quello di Maastricht, uno dei più nocivi in assoluto per l’Italia, e di Lisbona – prosegue Franceschelli – Chi crede di risolvere i nostri guai rifiutando di obbedire al Fiscal Compact è bene che si renda conto di aver a che fare con una cura che non ci farà guarire”.

Secondo gli insorti “il mostro da sconfiggere è l’Euro. E parlando con le persone comuni come me, comprendo quanto sia drammatica la situazione. In pochi conoscono l’esistenza e la vera natura di questi trattati, quasi completamente ignorati dai media nonostante le conseguenze reali che hanno e continueranno ad avere sulle nostre vite”.

L’Ars ha dalla sua l’accoglienza di cittadini dalle idee politiche differenti e di diversa estrazione sociale e culturale.

“Assolutamente sì, ed è un segnale chiarissimo di come l’Italia sia un Paese capace di agire senza divisioni quando c’è un nemico comune da combattere – sottolinea – L’Ars intende riportare lo Stato e i cittadini al centro di ogni attività. Lo Stato deve agire da propulsore e applicare concretamente e per il bene di tutti la Costituzione, cosa che con la perdita di sovranità non può fare. Il liberismo sfrenato dell’Unione Europea è contrario alle nostre esigenze, quindi basta con una moneta mortale che siamo costretti a prendere in prestito dai mercati dei capitali privati. L’Italia era una delle nazioni più ricche del mondo. Lavoriamo insieme per riportarla dove merita. Fuori da questa Unione Europea”.

L’associazione continua a girare l’Italia.Dopo le tappe di Bari, Piacenza, Pescara, Bologna, Milano, San Vincenzo (Livorno), Viareggio, Calatafimi Segesta e Alcamo (Trapani), toccherà a Taranto, Pistoia, Chioggia (Venezia), Montichiari (Brescia) e Verona.

Tutte le informazioni sul sito http://www.riconquistarelasovranita.it/ e http://www.riconquistarelasovranita.it/?page_id=111

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