ASSISTENZA DISABILI E ANZIANI, LEGGE REGIONALE PREVEDE AIUTI AI FAMILIARI

di Filippo Tronca

14 Luglio 2016 08:30

Regione - Cronaca

L'AQUILA – In Abruzzo sono sempre più le persone che devono assistere parenti disabili e anziani non più autosufficienti, a costo di grandi sacrifici, arrivando anche a dover rinunciare al lavoro e con drammatiche conseguenze anche sul piano economico.

Nasce dalla consapevolezza di una faticosa condizione, quella del caregiver, “colui che si prende cura”, che coinvolge in Italia 3 milioni di persone, in maggioranza donne tra i 45 e i 55 anni, un progetto di legge (pdl) regionale a firma del consigliere di Abruzzo futuro Mauro Di Dalmazio, che intende introdurre da subito in Abruzzo il riconoscimento sociale della figura del caregiver, e soprattutto misure concrete di sostegno quotidiano e di aiuto economico.

Il provvedimento è all’esame delle Commissioni, e vista la sua delicatezza e portata, sarà senz’altro oggetto di un dibattito serrato e di possibili modifiche.

AbruzzoWeb ha dato più volte spazio alle battaglie di Andrea Sciarretta, presidente della Onlus Progetto Noemi e papà della piccola di 4 anni di Guardiagrele (Chieti) affetta dalla Atrofia muscolare spinale (Sma 1). Caregiver anche lui, 24 ore su 24, che più volte ha denunciato l’insufficienza dei fondi dei bandi regionali a favore dei familiari che assistono pazienti con disabilità gravissime. Erogati per di più con mesi di ritardo, e solo ad una piccola parte delle famiglie che avevano fatto domanda.

Aspetto cruciale del progetto di legge non potrà essere che quello della copertura economica, della definizione della platea dei beneficiari e l’ordine delle priorità.

Per dare risposte infatti a tutti i caregiver abruzzesi, l’importo non potrà che essere nell’ordine dei milioni di euro.

Ma intanto è già un passo avanti che la questione approdi all'Emicliclo con un pdl che prende spunto dalla Regione Emilia Romagna che ha già approvato una legge simile, e in attesa che venga approvata una legge quadro nazionale.





Una proposta è stata illustrata alla stampa il 27 giugno, con primo firmatario il senatore del Partito democratico Ignazio Angioni, sottoscritta da 73 senatori. Ma l’iter non si prospetta breve.

Nell’attesa una buona base di partenza in Abruzzo è proprio il pdl Di Dalmazio.

All’articolo 1 si stabilisce innanzi tutto che “la Regione Abruzzo riconosce e promuove, nell'ambito delle politiche del welfare, la cura familiare e la solidarietà come beni sociali”, e la “tutela dei bisogni del caregiver familiare”.

Per caregiver si sceglie l'accezione ampia del termine, ovvero della “persona che volontariamente in modo gratuito e responsabile si prende cura di una persona cara consenziente, in condizioni di non autosufficienza, o comunque di necessità di ausilio di lunga durata, non in grado di prendersi cura di sè”. In altre accezioni più restrittive, va detto in inciso, il caregiver è colui che presta assistenza in modo continuativo ed esclusivo, e dunque a persone con disabilità molto gravi.

Il caregiver può essere, si specifica poi nel progetto di legge, “un componente del nucleo familiare anagrafico, altri familiari, conviventi di fatto della persona non autosufficiente”, ma anche persone che diventano tali di propria iniziativa o su proposta dei servizi sociali.

Primo passo è il loro riconoscimento come un “elemento della rete del welfare locale” da parte dei Comuni e delle Aziende sanitarie locali (Asl).

Il caregiver sarà dunque formato in merito alle problematiche di cui soffre la persona assistita, sui bisogni assistenziali e le cure necessarie, sui criteri di accesso alle prestazioni sociali.





Si metterà insomma a punto un Piano assistenziale di assistenza, (Ppa) in cui l’azione prima improvvisata e solitaria del caregiver viene condivisa e supportata dalla collettività e dagli enti locali. Cuore del provvedimento è l’articolo 4, in cui si elencano nel concreto gli aiuti di cui il caregiver può essere destinatario. Tra cui un “assegno di cura” e “interventi economici per l'adattamento domestico”, come ad esempio la rimozione di barriere architettoniche.

Ma la loro quantificazione non è stabilita e viene demandata come spesso avviene nelle proposte di legge regionali, ad un successivo atto della giunta regionale, da approvarsi entro 90 giorni, in cui si stabilisce in particolare “i casi e le modalità con cui è possibile erogare un contributo economico per le prestazioni di caregiver familiare”.

Nel provvedimento si aggiungono anche accordi con le compagnie assicurative per ottenere premi agevolati a favore dei caregiver per la copertura degli infortuni, e della responsabilità civile dell'attività prestata, accordi con le associazioni datoriali tesi ad una maggiore flessibilità oraria del lavoro, che permetta di conciliare la vita lavorativa con le esigenze di cura.

E ancora la creazione di sinergie e costante comunicazione tra caregiver e soggetti gestori di servizi sociali, anche grazie alle nuove tecnologie, la possibilità per il caregiver di essere rimpiazzato temporaneamente nell’opera di assistenza da personale qualificato, per avere un po’ di respiro. Promuove forme associative tra i familiari che devono fare assistenza ai loro cari.

Le Asl poi come detto dovranno curarsi della formazione del caregiver con corsi personalizzati e gratuiti.

Anche per questo, al caregiver va riconosciuta e certificata la professionalità assistenziale maturata sul campo, da poter far valere in concorsi pubblici e come credito formativo per l'accesso ai percorsi formativi finalizzati all'acquisizione della qualifica di operatore socio sanitario.

Infine la Regione Abruzzo istituirà un caregiver day ogni anno. La giunta dovrà trasmettere al consiglio ogni anno una relazione sullo stato di applicazione a avanzamento della legge.

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