ASL TERAMO ASSUME ALTRE 43 PERSONE, MA IN ARRIVO OLTRE 200 PENSIONAMENTI

2 Dicembre 2018 00:07

Teramo -

TERAMO – La Giunta della Regione Abruzzo ha approvato la “Presa d'atto del piano assunzioni per l'anno 2018 redatto dall'azienda Asl di Teramo”, che dà il via libera a 43 nuove assunzioni all'interno dell'azienda sanitaria, ma per la fine dell'anno sono previsti oltre 200 pensionamenti.

È quanto contenuto nella delibera del 22 novembre 2018. In particolare tra i nuovi contratti a tempo indeterminato ci saranno: 29 infermieri, un terapista nella neuro-psicomotricità dell'età infantile, tre collaboratori tecnici professionali categoria D, 2 collaboratori amministrativi professionali categoria D, 2 Edp categoria B, 3 ausiliari specializzati categoria A e per i medici uno a malattie infettive, uno in radioterapia e uno in radiodiagnostica. 





Il direttore amministrativo della Asl, Maurizio Di Giosia, al quotidiano Il Centro, ha precisato: “Per alcune, quelle per cui abbiamo già delle graduatorie, come per gli infermieri e i collaboratori amministrativi, procederemo subito, già a dicembre. Per altre invece bisognerà attendere l'espletamento di concorsi in itinere: 2 veterinari, un sociologo, un ingegnere clinico. A questi, inoltre, si aggiungono tre selezioni tramite centro per l'impiego, per 10 Edp, 14 ausiliari e due coordinatori amministrativi orfani. Senza contare i 6concorsi da primario, di cui uno veterinario. In pubblicazione sulla Gazzetta ufficiale, inoltre, ci sono altri tre concorsi per coprire posti vacanti da ostetrica, ortottista e tecnico audiometrista”.

Resta  però la grave carenza di personale, un problema comune a tutte le Asl abruzzesi, poiché “si deve tenere conto del personale in uscita con i pensionamenti. In media all'anno vanno in pensione intorno alle 170 unità, quest'anno il dato è ancora aumentato e abbiamo superato i 200: in particolare al 31 dicembre prevediamo che saranno 208 i dipendenti andati in pensione quest'anno. Se poi dovesse diventare realtà la cosiddetta “quota 100″ non so come faremo”, ha concluso il direttore.

Proprio per riaccendere i riflettori sulle carenze e sulle criticità del sistema sanitario, il 23 novembre scorso, i medici di tutt'Italia hanno scioperato causando lo stop a migliaia di interventi chirurgici programmati negli ospedali ed inevitabili disagi per i cittadini.





Una presa di posizione a cui ha aderito in massa anche l'Abruzzo, con oltre il 90 per cento di medici che hanno incrociato le braccia per 24 ore.

Alla base dello sciopero: la richiesta di maggiori fondi per la sanità pubblica, che i sindacati dei camici bianchi definiscono “ormai al collasso”, ed il rinnovo del contratto di lavoro, fermo da dieci anni, oltre alla necessità di colmare il gap tra assunzioni e pensionamenti.

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