ASL L’AQUILA: SILVERI VS CIALENTE, ”ECCO I NUMERI”,”LI CONTROLLEREMO”

30 Luglio 2014 20:59

L'Aquila -

L’AQUILA – Ancora scontro, a colpi di comunicati-fiume, sulla sanità aquilana e in particolare sulla figura del direttore generale della Asl numero 1, Giancarlo Silveri.

Quest’ultimo, nominato dal centrodestra e blindato da un contratto fino al 2018, è stato sottoposto nei giorni scorsi a un bombardamento da parte del centrosinistra che invocava dimissioni da una parte (Stefania Pezzopane) e sottolineava la negatività dei dati dell’azienda (Massimo Cialente).

Oggi il manager risponde a entrambi, presentando alcuni dati che mostrano un passaggio da -9 milioni a +2 tra il 2012 e il 2013 nella differenza tra le mobilità attiva e passiva, ribadendo che il dato più antico risentiva anche della presenza di aquilani sulla costa dopo il sisma del 6 aprile 2009, che portava a ricorrere a prestazioni sanitarie in altre Asl, spostando in basso l’asticella.

I DATI DI SILVERI (Pdf, 67 Kb)

“Non sembra quindi generoso, magari per voler denigrare una persona, sventolare qualunque straccio che capiti a portata di mano, poiché questo, di fatto, si concretizza in una denigrazione generale delle nostre strutture e delle nostre professionalità le quali, grazie a Dio, badando ai bisogni della gente, stanno mostrandosi superiori a questi localismi di basso profilo che hanno magari la presunzione di volersi chiamare politica”, tuona Silveri.

“Nel bilancio 2013 si è registrata una netta inversione di tendenza – sottolinea – che ha consentito di recuperare il dato fortemente negativo dell’anno precedente, anzi ottenendo un utile per la voce considerata”.

Quanto a Cialente, il sindaco continua a “invocare l’analisi dei dati, come punto di partenza per qualsiasi scelta. Sono contento che i dati, peraltro abbastanza positivi, siano arrivati – aggiunge – Adesso dovremo confrontarli realmente”.

“A me sembra comunque che siano troppo grezzi, non chiarendo il quadro delle singole aree della Asl e soprattutto il ruolo delle cliniche private, ossia se siano ricomprese o meno”, conclude Cialente. Alberto Orsini

LA NOTA DI SILVERI

È da alcuni giorni che organi di informazione divulgano dati sulla mobilità passiva della nostra Asl sui quali, poi, il sindaco dell’Aquila ha ritenuto di doversi soffermare con dichiarazioni e commenti.

Vale, per la completa comprensione da parte di tutti, ricordare che la mobilità, in sanità, è riferita alle scelte, in ordine a dove e da chi, fatte dai cittadini in caso di necessità.

Se un cittadino residente nella nostra provincia si fa assistere da una Azienda diversa dalla nostra ciò determina una mobilità passiva, se, di contro, un cittadino di altra provincia viene a farsi assistere da noi questo determina mobilità attiva.

In sostanza, nel primo caso noi dovremo rimborsare la Asl che ha assistito il nostro cittadino mentre, nel secondo caso, sarà l’Azienda dove quel cittadino è residente a rimborsare noi.

Ora i dati divulgati potrebbero essere quelli riportati su un foglio di lavoro di un nostro Servizio, forse relativi all’anno 2012 , ancor oggi non definitivi – tanto è che gli Uffici regionali preposti non li hanno, a oggi, ancora licenziati, quindi non asseverati e incompleti (manca per esempio anche tutta la parte riferita alla mobilità attiva).





 Sembra in proposito anche utile precisare che tale tipologia di dati non si riferisce al numero di cittadini che sono andati altrove ma al numero di prestazioni avute da nostri cittadini al di fuori della nostra Asl.

La differenza è semplicemente data dal fatto che una persona può, e questo accade abbastanza soventemente, avere, per la patologia di cui è affetto, più prestazioni magari periodiche.

Dal che è evidente che quel brogliaccio non si riferiva al numero di cittadini, cosa che anche i medici sanno bene, forse però è sfuggito.

Dicevamo sopra che i dati della specie, prodotti dai servizi dell’assessorato Sanità, vengono, una volta elaborati e completi, comunicati, con la loro valorizzazione economica, alle Asl per essere utilizzati sia a fini gestionali sia per la redazione dei bilanci.

Possiamo in questo momento dare gli elementi certi di cui siamo in possesso, quelli cioè fornitici per la redazione del bilancio aziendale. Può essere utile dare, rispetto a questo argomento, quanto risulta dai bilanci degli anni 2012 e 2013.

Va in proposito chiarito che, nei bilanci Asl, gli importi in questione si riferiscono al valore delle prestazioni distinguendo fra quelle relative a chi va altrove, (mobilità passiva “intra” regione) oppure fuori regione (mobilità passiva extra regione), stessa cosa per chi viene a farsi assistere da noi.

Inoltre si tenga presente che i dati relativi all’”intra” riguardano le prestazioni dell’anno precedente (bilancio 2012 prestazioni del 2011) per l’”extra” il dato è relativo alle prestazioni di due anni prima (bilancio 2012 prestazioni del 2010) e così via.

I DATI DI SILVERI (Pdf, 67 Kb)

Possiamo osservare che nel bilancio 2013 si è registrata una netta inversione di tendenza che ha consentito di recuperare il dato fortemente negativo dell’anno precedente, anzi ottenendo un utile per la voce considerata.

D’altro canto, quanti ns. concittadini erano in quegli anni costretti a vivere sulla costa o in altre parti della regione e d’Italia perché ancora privi della loro casa? E quanti lo sono ancora? È naturale pensare che questi si siano serviti di strutture vicine.

Un risultato comunque raggiunto grazie allo sforzo corale (ci sono sempre come in ogni caso le debite eccezioni) di tutti gli “addetti ai lavori”, medici, personale di ogni professione sanitaria, amministrativi e tutti gli altri, ed anche per il recupero degli spazi, delle attrezzature, dei macchinari ed evidentemente, man mano che ci si allontana dal terribile anno 2009, i risultati si vedono.

Non sembra quindi generoso, magari per voler denigrare una persona, sventolare qualunque straccio che capiti a portata di mano, poiché questo, di fatto, si concretizza in una denigrazione generale delle nostre strutture e delle nostre professionalità le quali, grazie a Dio, badando ai bisogni della gente, stanno mostrandosi superiori a questi localismi di basso profilo che hanno magari la presunzione di volersi chiamare politica.

LA NOTA DI CIALENTE

Sto vivendo con un certo disagio questo dibattito sulla sanità aquilana. Mi trovo sempre inserito, anche nei titoli dei giornali o siti, nel partito dei pro o contro Silveri.

Io intervenni, subito dopo le elezioni, con un comunicato stampa nel quale chiedevo a tutti i coloro che erano stati nominati dalla precedente Giunta regionale di presentare le dimissioni, che potevano o meno essere accolte dal nuovo presidente della Regione, per un atto di sensibilità politica, non formale ma sostanziale.





Capisco che in Italia questa sensibilità manca completamente, per cui è una categoria che non viene neanche presa in considerazione, neanche compresa, ma letta solo con dietrologie varie.

Proprio perché, come dicevo ancora una volta ieri all’assessore Paolucci, e stamane al presidente D’Alfonso, occorre avviare un profondo cambiamento della gestione sanitaria in Abruzzo, continuo a invocare l’analisi dei dati, come punto di partenza per qualsiasi scelta.

Liste d’attesa, settori più in sofferenza, mobilità attiva e passiva, numero ricoveri, dati dell’assistenza territoriale ecc. Senza questi dati non si può fare nessuna scelta politica e poi gestionale.

Questo è l’abc di qualsiasi gestione, di qualsiasi azienda, ma anche di una famiglia, più o meno numerosa che sia.

I dati pubblicati in questi giorni sono quelli, peraltro provvisori, relativi al 2012. Dati che il Comitato ristretto dei Sindaci della nostra Asl è riuscito a ottenere con una certa difficoltà. Sono felicissimo che i dati resi oggi dal direttore siano invece migliori, soprattutto quelli del 2013.

Ne sono contento per tutti i colleghi operatori sanitari ma anche perché sono di conforto ai cittadini.

Non per fare polemiche, ma per precisione, devo però sottolineare un aspetto, che non capisco, certamente per mia mancanza. Il 24 luglio ho convocato il Comitato ristretto dei Sindaci, sia per discutere il bilancio, che per esprimere, come richiesto dalla Regione, il giudizio circa l’operato del direttore generale.

Proprio perché ritengo che si debba sempre parlare di cose e mai di persone, al punto terzo dell’ordine del giorno ho inserito “Discussione dei dati della mobilità 2012 e 2013, se disponibili”.

Il 25 luglio il direttore generale mi ha scritto testualmente “in merito al punto terzo degli argomenti da trattare… visto che oggi l’Azienda è in attesa dei dati di mobilità dell’anno 2013, che, come è noto, vengono annualmente trasmessi, a conclusione di opportune verifiche, direttamente dalla Regione, e considerato che il servizio regionale deputato allo svolgimento di tale compito sta attualmente procedendo con l’analisi dei dati di mobilità 2012-2013 che, molto verosimilmente, saranno inviati nel corso dei mesi di settembre-ottobre p.v., si ritiene utile rinviare l’argomento in parola al momento in cui questa Asl disporrà dei dati di mobilità aggiornata”.

Sono contento che i dati, peraltro abbastanza positivi, siano arrivati. Adesso dovremo confrontarli realmente.

Oggi stesso li ho chiesti anch’io all’assessorato regionale, per poterli trasmettere ai membri del Comitato ristretto dei sindaci. È bene che arrivino firmati dalla Regione, e che i cittadini ne abbiano piena coscienza.

A me sembra comunque che siano troppo grezzi, non chiarendo il quadro delle singole aree della Asl e soprattutto il ruolo delle cliniche private, ossia se siano ricomprese o meno.

Spero che il settore “controllo di gestione” della Asl ne abbia di più precisi. Il 6 agosto, data della seduta del Comitato ristretto, sarà mia cura far avere a tutti i cittadini i dati.

Questa è trasparenza. Spero che questo lavoro venga fatto per tutte le quattro Asl abruzzesi. Il problema non sono le persone, ma la qualità, efficacia ed efficienza della sanità, chiamata ad assicurare i primi dei diritti costituzionali dei cittadini, la salute e la vita.

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