ASL L’AQUILA: NUOVA TECNICA SALVA UTERO ARRIVA FINO IN CINA

10 Novembre 2015 12:19

L'Aquila -

L’AQUILA – Approda in Cina dall’ospedale dell’Aquila una nuova tecnica chirurgica “salva utero”.

Il primario del reparto di Ginecologia, Gaspare Carta, la illustrerà in una lectio magistralis sabato 28 novembre prossimo a Shenyang, metropoli con 8 milioni di abitanti a 600 chilometri da Pechino.

La tecnica innovativa prevede che l’utero venga recuperato anziché asportato, in seguito a un crollo genitale, con la possibilità di procreare ancora e tenere vivo il desiderio della maternità.





È stata già praticata con successo su 12 pazienti in Abruzzo tra i 36 e i 55 anni, tutti con riscontri positivi.

 “Già da diversi mesi – spiega Carta – nel nostro reparto percorriamo una strada nuova nel trattamento chirurgico dell’utero danneggiato dal cedimento dell’apparato genitale femminile. Il crollo del pavimento pelvico della donna è causato dallo sforzo sostenuto dai muscoli e dai tessuti durante il parto”.

Il primario sottolinea che “il cedimento, nei casi di massima gravità, coinvolge anche l’utero che scende fino a fuoriuscire dall’apparato genitale, ragion per cui viene in genere asportato. Rimozione che, soprattutto nelle donne più giovani che possono ancora avere figli, ha un impatto molto pesante sia sul desiderio di maternità sia sul rapporto di coppia col partner”.





“Con la procedura che abbiamo messo a punto – aggiunge il direttore dell’unità – ci occupiamo dei casi con il livello più alto di gravità, il quarto stadio: l’utero, seppure fuoriuscito, viene ricollocato all’interno dell’apparato riproduttivo femminile e la paziente può così continuare a procreare. Oltre al parto, che indebolisce l’insieme di muscoli, il crollo genitale si accentua con la menopausa che genera carenza di ormoni”.

Per Carta, la lectio magistralis sul podio di Shenyang, oltretutto, sarà il preludio a un’importante investitura: a dicembre, infatti, assumerà la carica di presidente nazionale dell’Aiug (associazione italiana urologia ginecologica).

Ogni anno, oltre a circa 300 interventi chirurgici, il reparto assicura oltre 2.000 prestazioni tra visite e trattamenti ambulatoriali.

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