ASL L’AQUILA: MANUTENZIONE DA 2 MILIONI ”AFFIDATA SENZA GARA”, DITTE IN RIVOLTA

di Filippo Tronca

8 Luglio 2015 08:05

L'Aquila -

L'AQUILA – Ditte concorrenti pronte alla battaglia legale contro l’affidamento senza appalto da parte della Asl Avezzano-Sulmona-L’Aquila del servizio da 2 milioni di euro per la manutenzione del Ris-Pacs, il sistema di archiviazione elaborazione, gestione dati e immagini diagnostiche: una manutenzione che, secondo loro, costerebbe quanto l'acquisto di macchinari nuovi di zecca.

A lanciare l'offensiva le società Ebit srl di Genova e la Fuji Film Italia di Milano che chiedono venga indetta una gara subito, e avanzano dubbi sull’affidamento e sui suoi costi.

La manutenzione Ris-Pacs è stata assegnata con affidamento diretto nel gennaio 2015 alle ditte Carestream healt, multinazionale canadese, e Ge Medical system di Genova.





Di fatto è stata la proroga di un precedente contratto risalente al 2004 di noleggio e manutenzione, divenuto ora di sola manutenzione, in quanto nel frattempo i due sistemi, utilizzati ad Avezzano e Sulmona (Ge Medical) e all’Aquila (Carestream), sono stati ammortizzati e riscattati dalla Asl.

Un affidamento milionario e della durata di 24 mesi, con scadenza il 31 dicembre 2016, giustificato con la necessità di avere il tempo necessario alla conclusione della gara per la fornitura di un nuovo sistema Ris-Pacs.

Con una lettera del marzo 2013 a firma dell’amministratore delegato, Franco Fontana, indirizzata al direttore generale della Asl numero 1, Giancarlo Silveri, al commissario ad acta alla sanità e presidente della Regione, Luciano D’Alfonso, all’assessore alla Sanità Silvio Paolucci, e infine al capo del dipartimento Sanità, Angelo Muraglia, la Ebit osserva che in questo caso “l’affidamento diretto senza gara costituisce un atto lesivo dei principi di trasparenza e libera concorrenza”.

Infatti, “l’importo di 2.068.800 euro più iva, ha un ordine di grandezza di mercato per la fornitura ex novo di un sistema Ris-Pacs globale, nella sua totalità di beni e servizi, e non della sola quota parte di manutenzione”.





Nella deliberazione di affidamento, osserva poi Fontana, non sono precisate le tempistiche della procedura di gara, e in questo modo “può diventare indeterminata e potenzialmente molto estesa la durata del servizio di manutenzione”, e le ditte “potrebbero avvantaggiarsi di una rendita di posizione immotivata”.

Sulla stessa linea l’avvocato Corrado Diaco, per conto della Fujifilm, e nella sua lettera, sempre di marzo 2015 e agli stessi destinatari, rileva che “è difficilmente riscontrabile il risparmio economico da parte della Asl numero 1”, la quale “invece di affrettarsi a indire una nuova gara, che doti l’azienda di sistemi Ris-Pacs moderni, e al passo con i tempi, preferisce concedere una proroga all’uso di apparecchiature modeste, e per la ‘modica’ cifra di 86.200 euro al mese per 24 mesi”.

Entrambe le ditte chiedono di indire in tempi rapidi una nuova gara per la fornitura del sistema Ris-Pacs unico aziendale, con conseguente interruzione del contratto di manutenzione.

Minacciano, si legge sempre nella lettera della Ebit, di valutare il “ricorso alla competente giurisdizione a tutela dei propri diritti e interessi”.

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