ARTE CONTEMPORANEA: A SANTO STEFANO DI SESSANIO LA TELA ”GIGANTE” DI MARIANO MORONI

27 Aprile 2016 17:44

L'Aquila -

SANTO STEFANO DI SESSANIO – La mostra dal titolo “In silenzio resta” dal 30 aprile (inaugurazione ore 17) al 30 maggio presso il centro storico del Comune di Santo Stefano di Sessanio (L'Aquila), sarà allestita presso la sala consiliare dell’ex Municipio, in piazza Municipio.

Il borgo, di origine medievale, si trova nel cuore del Parco nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga. Prossimo all'altipiano di Campo Imperatore, il terremoto del 6 aprile del 2009 ha inferto un duro colpo al borgo fortificato, privandolo del suo simbolo architettonico, l’imponente torre cilindrica, detta impropriamente “medicea” per la presenza dello stemma della celebre famiglia fiorentina Dè Medici, che nel Cinquecento fu feudataria del piccolo borgo, in precedenza appartenuto ai Piccolomini.

La mostra, a cura di Silvia Moretta, adotta un metodo espositivo straordinario per l’arte contemporanea, prevedendo l’ostenisone di un’unica e coinvolgente opera dell’artista di fama internazionale Mariano Moroni, pittore, architetto e designer, che vive e lavora a Nereto (Teramo).

Intitolata “6 aprile” perché nata dalle suggestioni e riflessioni provocate nell’artista dal tragico evento del terremoto del 2009, la tela, di grandi dimensioni (9 metri di lunghezza), è portatrice di una valenza collettiva, richiamando alla memoria un accadimento che sconvolse la popolazione, anche quella non direttamente coinvolta.





Il titolo dell’evento “In silenzio resta” contiene in nuce le ampie riflessioni che emergono alla sua vista. In particolare il senso di sospensione, di silenzio, di impotenza. La pittura invade lo spazio dell’osservatore per la sovrapposizione ad essa di oggetti d’uso quotidiano, che vanno ad esaltare proprio questo aspetto: si tratta di materia muta, che esaspera il sentimento di obbligata accettazione vissuto dalla popolazione all’indomani del dramma. È “ciò che resta in silenzio”, ma è anche lo status quo di chi è costretto a “restare in silenzio”, come un imperativo impartito dal terremoto stesso a chi l'ha subito.

La sede espositiva, la sala consiliare dell’ex Municipio, ben si presta all'ostensione dell’opera. Molto è affidato alla capacità comunicativa  della tela che pur appartenendo all'arte contemporanea sceglie un metodo espositivo che appartiene al passato, ovvero l'esposizione di una sola opera,  percomunicare fatti storici ma anche  per aderenza ai metodi museali.

Oggi il riproporre questo “sistema” appare rivoluzionario nel sempre più frettoloso mondo della comunicazione: si spera ancora che in un luogo così straordinario, nell'assoluto silenzio, per il visitatore possa esserci semplicemente il coinvolgimento dei sentimenti.

La mostra è patrocinata dal Comune di Santo Stefano di Sessanio, in sinergia con la Regione Abruzzo, la Provincia dell’Aquila e l’Ente Parco nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga.

MARIANO MORONI





Nasce nel 1954 a Nereto , dove vive e lavora. A Pescara , dopo aver frequentato il Liceo Artistico statale Misticoni, si laurea nel 1977 presso la Facoltà di Architettura D’Annunzio. Mariano Moroni si distingue per le sue ricerche multidisciplinari legate alla rappresentazione della quotidianità attraverso gli oggetti della produzione industriale, integrando la pittura e la scultura con l’industrial design e l’architettura. 

Ha ottenuto riconoscimenti sia nazionali che internazionali; quest’ anno “Giuly”, opera creata per Cordivari, ha ottenuto il premio internazionale “iF Product Design Award 2014”.

Mariano Moroni espone oltre che in Italia, Austria, Cina, Francia, Germania, Giappone, Lussemburgo, Portogallo, Spagna, Ungheria, Stati Uniti. Ha ottenuto riconoscimenti sia in Italia che all’estero. Selezionato in concorso dal Peggy Guggenheim Collection di Venezia.

Di recente ha esposto al Pac e al Palazzo della Triennale di Milano, al J.K.J. Center di New York, al Museo dell’Ara Pacis di Roma “Il palazzo della Farnesina e le sue collezioni”, con tra gli altri Pistoletto, Ron Arad, Pinifarina…e Padiglione Italia alla 54° Biennale di Venezia. 

Da molti anni collabora con note aziende italiane creando installazioni e complementi d’arredo. Le sue opere di design, oltre che nelle maggiori città italiane, sono state esposte a Parigi, Francoforte, Londra, Osaka, New York.

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