SULMONA – Due italiani sono entrati armati la scorsa notte nel centro di accoglienza Casa Santa dell'Annunziata, che ospita migranti a Sulmona (L'Aquila).
Secondo le testimonianze brandivano un coltello e una pistola presumibilmente scacciacani. Nel caos che ne è seguito, un nigeriano ospite ha riportato una ferita da arma da taglio medicata, con alcuni punti, al pronto soccorso dell'ospedale, da cui è stato poi dimesso. L'episodio è accaduto intorno alle 23.
Gli ospiti della struttura hanno chiesto aiuto, richiamando l'attenzione dei residenti della zona che raccontano di aver avvertito a lungo urla e caos.
“Sono venuti qui con una pistola chiedendo di parlare con Alì, il responsabile di noi migranti di Sulmona. Ci hanno ordinato di entrare e inginocchiarci. Non era facile sottrarsi ai loro ordini, con una pistola puntata in faccia e la paura di essere uccisi”, ha raccontato un rifugiato 23enne originario del Gambia ferito nel corso dell'aggressione avvenuta a Sulmona, nel
“Sono stati momenti tremendi e per evitare di morire sono stato pronto ad afferrare le braccia facendogli cadere di mano sia la pistola sia il coltello. Il suo amico è stato pronto a raccogliere il coltello ferendomi a un fianco. Potevamo anche reagire pesantemente, 27 contro due non avrebbero avuto scampo. Non lo abbiamo fatto per evitare conseguenze più gravi per tutti”.
Proseguono, intanto, gli interrogatori della Polizia per risalire a dinamica e movente dell'aggressione, episodio che presenta ancora alcune zone d'ombra. Sono stati recuperati la pistola, risultata una scacciacani, e il coltello.
I due giovani ritenuti autori dell'irruzione e del ferimento del giovane potrebbero essere denunciati per lesioni aggravate e detenzione e porto abusivo d'arma.
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