ARCHITETTI: ANNIBALI PRESIDENTE DELLE FEDERAZIONE ABRUZZO-MOLISE

15 Gennaio 2014 18:12

L'Aquila - Video

L’AQUILA – “Dopo tanti anni la presidenza della Federazione Abruzzo Molise degli architetti giunge all’Aquila: un’occasione irripetibile, soprattutto per quanto riguarda i nostri iscritti”.

Così il presidente provinciale dell’Ordine degli architetti, Gianlorenzo Conti, ai microfoni di AbruzzoWeb commenta la nomina di Sandro Annibali al vertice della Federazione interregionale Abruzzo Molise.

Quest’ultimo spiega le linee programmatiche per il futuro. “Partendo dall’emergenza del lavoro per i giovani professionisti, attraverso un’analisi sia delle modalità operative della stessa Federazione, sia inserendoci nel dibattito nazionale che riguarda il Consiglio nazionale degli architetti, vorremmo che la figura dell’architetto diventasse più centrale, accompagnata da una nuova sensibilità nel creare delle strutture più articolate e ricche di professionisti, abituarci insomma a modelli già presenti in altri Paesi europei e non solo”.





Secondo Conti, “oggi in Italia, a eccezione di questa ‘isola’ del ‘cratere’ che non si sa se è fortunata o sfortunata, non c’è lavoro. I giovani sono sbandati, anche se hanno un titolo professionale non riescono a lavorare – attacca – e non sono riusciti a inserirsi nel territorio dell’Aquila”.

“Serve una rete nazionale, che riqualifichi la figura dell’architetto, che prenda l’occasione del sisma dell’Aquila per creare opportunità di lavoro su tutto il territorio nazionale”, prosegue.

Annibali sull’evoluzione dell’architettura negli ultimi anni rileva che “lo studio singolo che avevamo una volta non ha più senso, doveva essere più articolato. Soltanto una struttura che ha al suo interno più capacità, non dico totali, ma buone capacità – sostiene – può risolvere le problematiche legate alla progettazione post-sisma”.





Impossibile non affrontare il tema delle tangenti e delle inchieste giudiziarie sugli appalti post-sisma.

“La magistratura è bene che vada al fondo di queste questioni, per noi conta la correttezza dei nostri iscritti, la deontologia – sottolinea Conti – Già dal 7 aprile abbiamo informato i nostri iscritti su ordinanze e criteri da adottare. Su 100 lavori ci può stare l’errore, ma un errore non è il dolo. Quando c’è un reato già programmato, va punito e segnalato all’Ordine, che prende provvedimenti se ci sono casi eclatanti”.

Anche per Annibali, “qualora venga verificato il dolo puro va perseguito. Su questa inchiesta girano tanti denari, ci sono tanti interessi, quindi quello che di norma potrebbe accadere in un’area vasta come il Centro Italia, con la ricostruzione accade in realtà nell’ambito di un territorio molto più ristretto come quello comunale dell’Aquila”. Alberto Orsini

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