ANNO GIUDIZIARIO: OLTRE 800 LE INCHIESTE SULLA RICOSTRUZIONE DELL’AQUILA

29 Gennaio 2011 10:48

L'Aquila - Cronaca

L’AQUILA – Il numero dei procedimenti per i reati contro la pubblica amministrazione aperti dalla Procura della Repubblica dell’Aquila riguardanti la ricostruzione dellla città, dopo il sisma del 6 aprile del 2009, sono 802: 456 aperti nel 2010 e 446 nel 2009.





Lo si rileva dalla relazione sull’amministrazione della giustizia in Abruzzo del Presidente della Corte d’Appello, Giovanni Canzio.

“Sono state avviate – prosegue la relazione – inoltre, indagini in collaborazione con la Prefettura dell’Aquila e in collegamento con la Dna, in vari procedimenti aperti per possibili infiltrazioni della criminalità organizzata nei cantieri per la ricostruzione o per lo smaltimento di macerie. E, sempre a cura della Dda, sono in corso indagini preliminari in riferimento al fenomeno della ricostruzione, per i doverosi accertamenti in merito a eventuali irregolarità o criticità di rilievo penale nella gestione della cosa pubblica e al pericolo di infiltrazioni della criminalità organizzata nel tessuto cittadino e regionale, in vista degli ingenti finanziamenti pubblici in questa fase”.





“Il modello di azione – aggiunge la relazione di Canzio – per prevenire le ingerenze della criminalità organizzata negli appalti per ricostruzione post-sismica (con speciale riguardo alle commesse per il risanamento dei centri storici a cura della Regione Abruzzo e delle Autonomie Locali) per una somma di investimenti verosimilmente non inferiore ai 15 miliardi di euro e per un tempo misurabile in termini di non pochi anni, pur lasciando sostanzialmente invariati gli ordinari poteri e competenze antimafia, vede nella figura del Prefetto dell’Aquila il nuovo e originale baricentro dell’azione di contrasto, risultandone rafforzata la funzione di coordinamento e d’indirizzo rispetto alla rete dei diversi soggetti istituzionali coinvolti. Il Prefetto s’avvale di appositi organismi di supporto e avvia le sue iniziative sulla scorta delle ‘Linee Guida’ diramate dal Comitato di coordinamento per l’Alta sorveglianza sulle Grandi Opere”.

Secondo il Presidente della Corte d’Appello dell’Abruzzo “il ‘Modello L’Aquila’ costituisce un laboratorio di sperimentazione per strumenti destinati a diventare patrimonio del sistema di prevenzione e contrasto delle infiltrazioni e dei condizionamenti della criminalita’ organizzata”. A riprova di ciò “per la ricostruzione pubblica si e’ assistito nel 2010 ad una profonda evoluzione del quadro normativo di riferimento, che ha implementato e in parte modificato l’originario modello delineato dall’art. 16 del D.L. N.39 del 2009”.

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