ANIMALI RANDAGI: ARRIVA IN ABRUZZO ASSISTENZA GRATUITA MEDICO-CHIRURGICA

13 Luglio 2016 09:40

Regione -

PESCARA –  Un servizio di assistenza medico-chirurgica h24 per quegli animali, feriti o traumatizzati, che non hanno un proprietario o il cui proprietario non sia rintracciabile, nelle moderne strutture del nuovo Ospedale Didattico Veterinario dell'Università di Teramo. 

La giunta regionale ha approvato lo schema di convenzione con l'ateneo, che prevede l'erogazione di una serie di prestazioni di emergenza – sia mediche, che chirurgiche – ad alta specializzazione nei confronti degli animali di affezione senza proprietario rinvenuti sul territorio abruzzese. 





L'accordo, di durata triennale, prevede un contributo di 100mila euro annui per la copertura di parte delle spese sostenute dall'Università.

“Questo protocollo – spiega l'assessore alla programmazione sanitaria Silvio Paolucci – ha una duplice finalità: non solo assicura le cure veterinarie ad animali che altrimenti sarebbero destinati a morte sicura, ma consolida la didattica di studenti e tirocinanti della facoltà di veterinaria dell'ateneo teramano, ampliando e qualificandone l'offerta formativa”. 

Le prestazioni dell'Ospedale Didattico Veterinario saranno rivolte esclusivamente agli animali da compagnia randagi (come cani, gatti, furetti), affetti da condizioni patologiche di emergenza a carattere medico e medico-chirurgico, per i quali non risultino sufficientemente adeguati i servizi di assistenza veterinaria delle Asl regionali. 





Saranno le stesse aziende sanitarie a chiedere – entro e non oltre 24 ore dal ritrovamento o cattura – il trasferimento e il ricovero nella struttura teramana, in cui saranno eseguiti i trattamenti medico-chirurgici necessari e garantita una degenza massima di 10 giorni. 

Soddisfatto il capogruppo del Pd in consiglio regionale, Sandro Mariani, che già nel 2009, quando era rappresentante degli studenti dell'ateneo, aveva sollecitato la stipula della convenzione, alla luce del ruolo dell'Ospedale Didattico Veterinario, punto di riferimento su cui l'Università di Teramo, e oggi anche la Regione, hanno deciso di investire. 

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