ANCE ABRUZZO: IL TERAMANO DI ELEUTERIO SARA’ NUOVO PRESIDENTE, ACCORDO FATTO

5 Ottobre 2016 22:12

Regione - Economia

TERAMO – Armando Di Eleuterio, imprenditore teramano di 47 anni, sarà il nuovo presidente dell'Associazione costruttori (Ance) regionale abruzzese.

Il nome è emerso in serata al termine di un vertice in seno al rinnovato direttivo della territoriale teramana, alla quale spetta per criterio di rotazione la scelta del nuovo vertice regionale.

Di Eleuterio, imprenditore dell'edilizia stradale titolare dell'omonima ditta, è stato presidente dell'Ance teramana tra il 2010 e il 2013, a lui poi è subentrato Vittorio Beccaceci.

Quest'ultimo ha concluso il mandato nella territoriale pochi giorni fa, sostituito da Raffaele Falone, e poteva essere un nome alternativo a quello di Di Eleuterio per la nuova presidenza regionale.

Dopo la metà di ottobre la nomina verrà ratificata sulla base del nome deciso questa sera con la scelta del nuovo direttivo di Ance Abruzzo. (alb.or. – b.s.)





L'ORA DEL TERAMANO E IL CASO L'AQUILA

Tocca dunque a un teramano assumere la presidenza dell'Ance Abruzzo, l'associazione dei costruttori guidata negli ultimi tre anni da Enrico Ricci.

In base ad un tacito accordo e alla ormai consolidata consuetudine dell'organizzazione, infatti, il vertice regionale è espresso a rotazione dalle associazioni provinciali, senza una vera e propria elezione regionale.

E ora, nell'ottica di questa alternanza, tocca proprio all'Ance di Teramo, fuori dai giochi da nove anni, indicare il nuovo presidente.

Al nuovo vertice dell'Ance regionale spetterà poi il gravoso compito di ridare lustro ad una organizzazione che negli anni, come recriminano molti associati, ha perso di incisività, anche a causa del pensionamento del direttore regionale Fausto Roncone, non rimpiazzato per motivi economici.

Si è così deciso di lasciare la segreteria dell'Ance Abruzzo, che ha sede all'Aquila, con una sola impiegata.





Generalmente ad assumere la guida regionale è il presidente provinciale in carica, ma quest'ultimo può anche indicare un'altra persona, proprio come avvenne all'Aquila tre anni fa, quando Gianni Frattale scelse l'imprenditore Ricci di Castel di Sangro, che fu anche presidente provinciale prima di Filiberto Cicchetti.

Scelta, quella, dettata anche e soprattutto dalle incombenze legate alla ricostruzione post-terremoto, che hanno ulteriormente rafforzato l'organizzazione aquilana nel panorama regionale, nel quale è storicamente predominante.

L'Ance del capoluogo, infatti, oltre a godere di una forte autonomia rispetto a Confindustria, tanto da avere, a differenza delle altre province, una sede propria all'Aquila e altre due ad Avezzano e Sulmona, è anche più forte proprio grazie all'assenza della grande industria.

Basti pensare che nell'ambito della Confederazione degli industriali si vota in base alla quota associativa che si versa, la quale è determinata dalla grandezza dell'impresa. È facile intuire, quindi, quale possa essere ad esempio il peso, in provincia di Chieti, delle grandi aziende dell'Automotive rispetto a quelle delle costruzioni.

Equilibri inversi a quelli presenti in altre province d'Abruzzo, dove tra l'altro le quote associative sono anche meno determinanti: all'Aquila, ad esempio, per allargare la partecipazione, con lo Statuto si è stabilito di dare meno peso specifico ai contributi che si versano per attribuire valore ai voti degli associati. (m.sig.)

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