AMBIENTE: FORESTALE CHIETI ALLARME PER FIUME TRIGNO

21 Novembre 2014 19:25

Chieti - Cronaca

VASTO – “Lo stato degli scarichi comunali nel fiume Trigno è allarmante, sia da un punto di vista amministrativo che da quello degli impianti di depurazione: la maggior parte delle autorizzazioni allo scarico rilasciate dalla Provincia di Chieti sono scadute e le analisi delle acque da parte dell' Arta di Vasto-San Salvo hanno evidenziato il superamento dei limiti tabellari previsti dal Codice sull'ambiente, sia per i parametri biologici, sia chimico fisici”. 





È quanto si legge in una nota del Corpo forestale dello Stato di Chieti, che ha condotto nel Vastese un'indagine sullo stato del fiume Trigno, andata avanti per un anno, per accertare le cause del forte inquinamento del corso d'acqua al confine tra Abruzzo e Molise. 
Questi i numeri dell' operazione 'Alfeo' dopo i controlli effettuati dagli uomini del Comando stazione forestale di Gissi nei Comuni di Dogliola, Fresagrandinaria, Palmoli e Tufillo, tutti in provincia di Chieti: “34 gli scarichi controllati, di cui 4 comunali, due scarichi a cielo aperto e 28 aziendali; 18 gli illeciti amministrativi accertati per scarichi non autorizzati, scarichi fuori tabella, derivazioni e scavo pozzi abusivi; 8 le comunicazioni di notizia di reato inoltrate alla Procura della Repubblica di Vasto a carico dell'Ente gestore degli impianti”, spiega in una nota il comandante del Corpo forestale di Chieti, Livia Mattei

“La mera lettura dei dati, tuttavia, non racconta la condizione di degrado degli impianti di trattamento delle acque di scarico che si riversano nel Trigno e sui suoli circostanti. Molte aziende private scaricano acque reflue domestiche e in due casi acque reflue industriali, in assenza della necessaria autorizzazione”, continua la nota della forestale. 





“Situazione singolare quella del Comune di Fresagrandinaria, in cui non risulta censito alcun impianto di depurazione: dai controlli effettuati sul posto dalla forestale, i due scarichi in cui confluiscono le acque reflue dell'agglomerato urbano, in località Pozzi e La Morgia, risultano vere e proprie fogne a cielo aperto. Nella zona industriale di Fresagrandinaria, invece, l'impianto di depurazione c'è, sin dalla fine degli anni '90, ma non è mai entrato in funzione: le acque reflue urbane della zona convogliano in due vasche di sollevamento, dove vengono lasciate a ristagnare”, rileva il comandante Mattei. 

“Il Corpo forestale ha segnalato quanto accertato alla Prefettura di Chieti ed a tutti gli Enti pubblici interessati, come i sindaci dei Comuni controllati, la Provincia di Chieti e la Asl”, conclude la nota.

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