GIUBILEO AQUILANO: PETROCCHI, 'CITTA' CELESTINO ERA CANTIERE COME OGGI''; BIONDI, ''MESSAGGIO CHE RAFFORZA NOSTRA COMUNITA'''; A SEGUIRE GRANDE SPETTACOLO 'L'AQUILA RINASCE', MORANDI, ''EMOZIONE ENTRARE IN BASILICA RICOSTRUITA''

AL VIA PERDONANZA CELESTINIANA: ARDE IL TRIPODE A DIECI ANNI DAL TERREMOTO

23 Agosto 2019 19:30

Regione - Cronaca

L'AQUILA – “Quando Pietro da Morrone fu eletto papa con il nome di Celestino V, L’Aquila era una città molto giovane, e si stava rialzando da una distruzione: Era una città-cantiere, L’Aquila del suo tempo: come quella di oggi”.

Un fecondo parallelismo storico, con dentro un messaggio di speranza, quelli del cardinal Giuseppe Petrocchi, arcivescovo dell'Aquila, davanti alla basilica di Collemaggio, in apertura della 725esima Perdonanza Celestiniana, segnata dalla pioggia, a dieci anni dal terremoto che devastò L'Aquila il 6 aprile 2009, provocando la morte di 309 persone. Un complesso di eventi che, nel capoluogo abruzzese, unisce sacro e profano, rievoca importanti momenti storici, rinnova tradizioni accostandole a manifestazioni artistiche e sportive allestite con l'obiettivo di lanciare un messaggio di pace e unità.

Alle 19,30 il sindaco Pierluigi Biondi ha ricevuto dal giovane campione di atletica Leonardo Puca il Fuoco del Morrone, con il quale ha acceso il tripode della pace, dichiarando l'apertura del giubileo aquilano, il primo della storia.

“La nostra comunità, unita e rafforzata dal messaggio celestiniano che ormai è parte del nostro dna, sta affrontando con tenacia e determinazione la sfida della ricostruzione e della riedificazione dell’animus della città”, ha detto nel suo intervento il primo cittadino.

L'evento è stato diffuso in diretta su Rai 3 nel corso del notiziario della TGR Abruzzo.

Ad intevenire sul palco oltre a Petrocchi e Biondi, con i loro messaggi, anche il presidente della Regione Abruzzo, Marco Marsilio, e  il presidente della Provincia dell'Aquila, Angelo Caruso.

“Questo fuoco simboleggia da millenni la vita dell'uomo – ha detto Marsilio -, dell'umanità, il valore, l'energia, la luce, la speranza, che assume un grande valore simbolico, soprattutto quando viene portato mano dopo mano da una intera comunità e non di un singolo uomo”.

“Celestino lascia un messaggio morale rivolto alle istituzioni – ha continuato Caruso che è anche sindaco di Castel di Sangro -. Le istituzioni per prime devono trasmettere messaggi di concordia e conciliazione che vengano recepito dalla comunità, che riserva affidabilità in quelle che sono le scelte migliori, quelle caratterizzate dall'amore”

Al termine della parte istituzionale, ha preso il via, con un ora di ritardo, causa pioggia, lo spettacolo “L’Aquila rinasce”, ideato da Leonardo De Amicis e scritto con Paolo Logli, realizzato all’Aquila per l’Aquila con uno sguardo rivolto al futuro, a sottolineare la rinascita della Città e il forte legame dei suoi abitanti con un territorio ricchissimo, soprattutto umanamente. 

La conduzione della serata è stata affidata a Lorena Bianchetti e vedrà salire sul palcoscenico artisti incredibili come: Gianni Morandi, Amii Stewart, Paolo Vallesi, Simona Molinari, Piero Mazzocchetti, Stefano Di Battista, Vittoriana De Amicis, tutti insieme in un abbraccio corale a questa meravigliosa regione.

Intense le parole di Gianni Morandi: “E’ stato molto bello ed emozionante entrare dentro la basilica di Collemaggio perfettamente ricostruita e quindi un grandisssimo piacere essere qua. E’ chiaro che ci sono ancora dello cose da fare però sono sulla buona strada, vedo che si sta facendo, L’Aquila tornerà a essere il gioiello che era”.

Lo spettacolo è stato arricchito dalle straordinarie voci narranti di: Giancarlo Giannini, Franco Nero e il premio Oscar Vanessa Redgrave.





Giannini ha ricordato “uno spettacolo che feci 50 anni fa nel quale facevo proprio Celestino V e mi emoziona essere qui nellla sua casa, con questo spettacolo speriamo di aver dato entusiamo, vita. La  ricostruzione?  E’ lenta ma quando succede un terremoto di questo tipo, non può essere veloce. E’ lunghissima, però tutta l’Italia è così. Infatti, non è che le infrastrutture sono coistruite come in Giappone, l’italia è così e quando crolla, crolla”.

Le tre star internazionali attraverso testimonianze e letture di testi realizzati per l’occasione hanno fatto da fil rouge all’intera serata, in un crescendo di emozioni.

Non solo grandi big in questo show: il maestro De Amicis, infatti, ha voluto puntare soprattutto sui giovani, sulla formazione e sul territorio, con la fusione artistica tra l’Orchestra Nazionale dei Conservatori d’Italia, i ragazzi del Conservatorio “Casella” dell'Aquila e i cori scelti tra le compagini del comprensorio, che saranno protagonisti sul palco, insieme ai grandi artisti.

Anche questa scelta sottolinea il forte desiderio di mantenere salde le radici con il passato, ma come lezione per un futuro migliore. E quale immagine più rappresentativa di un territorio che rinasce del mix fra giovani musicisti locali e quelli provenienti da tutt’Italia.

“L’Aquila Rinasce” è solo il primo dei numerosissimi appuntamenti che coinvolgeranno tutta la città nei giorni della Perdonanza: dallo spettacolo “Il Volo per l’Aquila” creato per l’occasione da Gianluca Ginoble, Ignazio Boschetto e Piero Barone, che compongono il trio di fama mondiale Il Volo, a Enrico Brignano con il suo abbraccio all'Aquila, per giungere all’imperdibile concerto di Fiorella Mannoia che ritorna a dieci anni di distanza dal sisma, insieme a lei Luca Barbarossa, Paola Turci e Noemi.

Ogni artista coinvolto porterà con sé il suo personale legame con l’Abruzzo “regalando” non solo un grande spettacolo, ma anche un personale augurio per un futuro luminoso e costellato di successi.  

L’ingresso sarà libero e non occorrono prenotazioni.

Tutto è cominciato nel 1294, anno in cui papa Celestino V concesse, la sera della sua incoronazione nella basilica di Collemaggio, l'indulgenza plenaria ai fedeli di Cristo, fino ad allora riservata solo a chi fosse in grado di “lucrarla”.

All'Aquila il Perdono, rinnovato annualmente, sarebbe stato concesso da quel momento a tutti, anche a poveri e diseredati.

Da oggi fino al 29 agosto, l'edizione 2019 avrà i volti della diciassettenne Sara Luce Cruciani, la Dama della Bolla, e di Federico Vittorini, 24 anni, 'il Giovin Signore, che sfileranno il 28 nel Corteo della Bolla per le strade della città.

Per il suo articolato e profondo significato la Perdonanza Celestiniana è inserita nella rosa finale degli elementi candidati a bene immateriale dell'Unesco e in tal senso sarà valutata a dicembre prossimo dal Comitato internazionale riunito in Colombia, a Bogotà.

La scelta dei due giovani per il corteo storico è strettamente legata al messaggio di rinascita che la Perdonanza 2019 vuole diffondere.





Il volto di Sara Luce bambina, immortalato in una foto con quello della mamma Stefania nelle ore immediatamente successive il sisma, fece il giro del mondo nel 2009; Federico, che sotto le macerie di quel tremendo 6 aprile ha perso la mamma e la sorellina, in questi anni accanto al padre Vincenzo è diventato un apprezzato musicista.

Nel corteo della Bolla, il 28 agosto a partire dalle 16, i due giovani sfileranno insieme alle autorità e a circa mille cittadini in costume d'epoca, rappresentanti anche di gruppi storici provenienti da località legate all'epoca medievale aquilana.

Sara Luce e Federico, ha fatto notare il sindaco Pierluigi Biondi presentando i due ragazzi, “sono consapevoli di non partecipare solo a una 'sfilata' bensì a un rito comunitario di 'riconciliazione'. Sanno che le vie del centro, da palazzo Fibbioni a Collemaggio, si animeranno intorno a loro. Recheranno un tesoro: la Bolla del Perdono, rivoluzionario documento che ci vale il primo giubileo al mondo, la storia dell'Aquila, la gioventù e la speranza”.

Il 28 agosto altro momento saliente della Perdonanza sarà, alla Basilica di Collemaggio alle 18, il rito di apertura della Porta Santa presieduto dal Cardinale Giuseppe Bertello, presidente del Governatorato dello Stato della Città del Vaticano.

Il nome Perdonanza deriva proprio dalla Bolla del Perdono emanata da Celestino V, custodita nella cappella blindata della Torre civica del Palazzo Comunale fino al terremoto del 2009.

Gli antichi statuti civici vollero che fosse l'autorità civica a indire la Festa del Perdono nel rispetto della volontà di Papa Celestino V.

Con il passare dei secoli l'evento piombò nel disinteresse generale e nella seconda metà del XX secolo la cerimonia, detta Perdonanza anche grazie al termine medievalista di Gabriele D'Annunzio, si limitava alla funzione religiosa e poco altro.

Solo tra gli anni Settanta e Ottanta vi fu una riscoperta della figura di Celestino V e del carattere universale della Bolla del Perdono, grazie al sindaco Tullio De Rubeis.

Quest'anno il calendario civile della Perdonanza, che comprende come di consueto momenti di spettacolo, per volontà espressa da alcuni artisti presenti a titolo gratuito prevede il pagamento simbolico di un biglietto.

Tutti coloro che vorranno partecipare ai concerti del 26 e del 29 agosto potranno devolvere un contributo di 10 o 15 euro a persona in funzione della disponibilità dei posti a sedere numerati.

L'incasso dei due concerti sarà devoluto al Conservatorio 'A.Casella' dell'Aquila affinché possa bandire Borse di Studio di specializzazione per giovani Allievi Musicisti.

Gli altri eventi sono aperti al pubblico o accessibili con sola prenotazione.

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