L'AQUILA – “Degli oltre 17mila accessi, solo nel mese di ottobre, al nostro sito web per cercare informazioni e fare prenotazioni, il triplo degli accessi rispetto ai siti delle precedenti adunate degli alpini, il 66 per cento sono effettuate da donne, e questo significa che saranno tantissime le famiglie pronte a venire a L’Aquila”.
A rivelarlo è Carlo Frutti, coordinatore del comitato Aspettando L’Aquila 2015, che con il suo staff si è appena insediato nella nuova sede dentro la caserma “Francesco Rossi”, dove si lavora quotidianamente all’organizzazione della grande Adunata Nazionale Alpini del 15-16-17 maggio 2015 che vedrà L’Aquila e l’Abruzzo al centro del più grosso evento itinerante che ogni anno si tiene in Italia.
“Da tre anni che lavoriamo a questo progetto – spiega Frutti ad AbruzzoWeb – e adesso il comitato organizzatore può avvalersi di questa sede prestigiosa e al centro della città, una struttura molto funzionale e spazi adeguati”.
La macchina organizzativa è intanto ben oliata e gira a pieno regime. Sono state già individuate le aree pubbliche dove sarà possibile fare attendamento, stazionare con i camper e le strutture per alloggi collettivi.
“Finora – aggiunge Frutti – abbiamo oltre 5 mila richieste per attendamenti e centinaia e centinaia per alloggi collettivi. E siamo solo all’inizio. C’è poi una fortissima richiesta di alberghi e strutture ricettive. Oramai tra 50 e 70 chilometri dall’Aquila è tutto sold out, è tutto esaurito, le prenotazioni si effettuano anche a Rieti, a Roma e sulla costa adriatica”.
“Il motivo di questa richiesta di alberghi è un’ulteriore conferma di quanto emerge dall’analisi dei contatti sul sito www.laquila2015.it: a partecipare all’adunata saranno intere famiglie. Non solo, come da stereotipo, commilitoni abituati alla branda e alla vita spartana.
“C’è grandissima attenzione – ribadisce – da parte delle famiglie, del resto l’Abruzzo è la prima volta che ospita un adunata degli alpini, e dunque maggiore è la curiosità, l’attrattività. Tra gli alpini che arriveranno a maggio 2105 – sottolinea il coordinatore – 9 mila sono già venuti qui in occasione dell’emergenza post-sismica. Sono decine di migliaia quelli che specie dal nord est italiano, hanno fatto il servizio militare qui alla caserma Rossi”.
“Ragioni in più che invogliano a coinvolgere in questa esperienza, in questo viaggio, anche i familiari e gli amici”, conclude Frutti. (f.t.)
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