ACQUISTO DELLE GOOD BANK: ANCHE LA ”ABRUZZESE” BPER IN LIZZA, E’ SFIDA CON UBI

2 Gennaio 2017 13:02

Chieti -

L’AQUILA – C’è anche la Bper, il gruppo bancario modenese fortemente radicato in Abruzzo, in lizza per l’acquisto delle ”good bank” nate dal salvataggio dei quattro istituti italiani che erano in crisi, tra le quali anche l’abruzzese Carichieti.

Le banche buone sono state depurate dai crediti deteriorati, titoli tossici e difficilmente esigibili, separandole dalle “bad bank”: un’operazione che, però, ha messo in difficoltà migliaia di risparmiatori, 5 mila stimati solo in Abruzzo, molti dei quali sono ricorsi alle vie legali per vedersi tutelate le proprie obbligazioni non garantite e i propri risparmi.





Per l’acquisto delle banche “buone”, invece, si profila sempre di più una sfida a due tra Bper e Ubi.

Il principale nodo da sciogliere, archiviato il problema degli esuberi, sarebbe quello della gestione dei crediti deteriorati.

Da quanto appreso, potrebbero essere affidati alla Rev, la bad bank istituita a fine 2015 con l’obiettivo di sobbarcarsi le sofferenze di Banca Etruria, Banca Marche, CariChieti e CariFerrara.





Secondo quanto trapelato negli ambienti economici, Ubi sarebbe disposta a sborsare una cifra vicina ai 500 milioni di euro per rilevare in blocco le good bank.

Da capire se e quale sarà la risposta di Bper, che nel 2013 ha incorporato la Carispaq aquilana e la Bls frentana che controllava da molti anni.

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