SINDACO DI PAOLO, ''FIDUCIOSI, NORDA DEVE AVVIARE PRODUZIONE, VA EVITATO NUOVO BANDO''; ''CONTENZIOSI CON COLELLA? NON MI FACCIO INTIMIDIRE''

ACQUA CANISTRO: OK ACCORDO PROGRAMMA STABILIMENTO NORDA, INCOGNITE RESTANO

23 Agosto 2018 19:14

L'Aquila - Cronaca

CANISTRO  – Via libera allo schema di accordo di programma quadro, primo passaggio di un lungo iter,  con cui i comuni di Canistro  e Civitella Roveto in provincia dell'Aquila potranno intanto finalmente cambiare la destinazione d'uso, da agricoli ad industriali, dei terreni su cui Acque minerali per l’Italia, meglio conosciuta come Norda, dovrà realizzare lo stabilimento e tornare ad imbottigliare l'acqua minerale della sorgente Sant'Antonio-Sponga. 

Sorgente di cui la Norda è aggiudicataria provvisoria da oltre un anno, in una partita tutta in salita e funestata da incognite e contenziosi. Anche al netto di questo passaggio amministrativo: l'intervento infatti ancora non passa il vaglio della commissione regionale di Valutazione di impatto ambientale, che ha lanciato alla Norda, che contesa in sede di Tar la procedura, un nuovo ultimatum che scade a giorni, per vedersi consegnare la documentazione richiesta e chiudere finalmente la partita assegnando la concessione definitiva, partita che non può essere infinita. E se tutto andrà per il verso giusto la realizzazione dell'intervento avrà costi superiori ai 20 milioni di euro, compresi gli espropri, a rischio contenzioso, e passeranno non meno di tre anni, per vedere l'acqua minerale imbottigliata, che continuerà, come accade da due anni a sgorgare inutilizzata.  

Lo schema di accordo di programma, ad ogni buon conto, è stato prima approvato dalla Giunta regionale il 7 agosto scorso,  poi dalla  giunta comunale di Canistro il 21 agosto. Si attende a breve analogo atto da parte della giunta comunale di Civitella Roveto.

Esprime soddisfazione, contattato da Abruzzoweb, il sindaco di Canistro, Angelo Di Paolo

“Andiamo avanti per quello che è di nostra competenza – afferma il sindaco –  con l'obiettivo di vedere avviato il prima possibile un progetto industriale  da cui dipende l'occupazione e l'economia del nostro territorio”.





I passaggi decisivi e problematici sono però ancora tutti da compiere: gli aspetti  tecnico-economici  dell'accordo di programma dovranno essere ratificati dai due consigli comunali, assieme, e questo è il punto, ad una Convenzione, sottoscritta questa volta anche dalla Norda, e dagli enti pubblici coinvolti, in cui dovranno essere contenuti gli elaborati tecnici del progetto definitivo dello stabilimento e della conduttura,  delle opere di urbanizzazione, il piano particellare di esproprio e relativa quantificazione delle relative indennità che, si specifica nell'accordo di programma, dovranno essere a carico del concessionario provvisorio.  E ancora ci dovrà essere la quantificazione del costo complessivo delle opere, il piano finanziario con la ripartizione degli oneri e le modalità di attuazione,  gli adempimenti attribuiti ai soggetti interessati, le responsabilità dell'attuazione, le eventuali garanzie e penali. 

Seguirà l'approvazione definitiva della Convenzione con decreto del Presidente della Giunta Regionale.

Un iter non da poco, e anche Di Paolo non nasconde le preoccupazioni per le tempistiche e gli ostacoli che  separano dalla tanto agognato riavvio dell'imbottigliamento della preziosa acqua minerale, che sgorga inutilizzata da due anni, da quando cioè è stata revocata la concessione alla Santa Croce di Camillo Colella, che dopo aver licenziato i 70 addetti, rimasti da allora senza lavoro e ora senza nemmeno più gli ammortizzatori sociali,  sta conducendo una battaglia legale senza quartiere contro la Regione, il comune di Canistro e la Norda. 

La variazione urbanistica è infatti solo uno dei tanti passaggi da compiere, forse il meno problematico. Quelli più insidiosi saranno ad esempio gli espropri dei terreni privati parcellizzati in tante proprietà, con i  contenziosi sempre in agguato, e che potrebbero allungare i tempi già biblici della partita. Poi ovviamente la Norda dovrà come detto sottoscrivere la convenzione e fare il progetto esecutivo dello stabilimento e della nuova conduttura, operazione quantificata in oltre 20 milioni di euro, tenendo conto anche del fatto che il costo dell'acquisizione dei terreni, come si specifica nello schema di accordo di programma, sarà  carico dell'impresa,a ssieme alle varianti urbanistiche. Non va poi dimenticato che la società dei fratelli Pessina si è opposta con un serie di ricorsi contro la decisione della Regione di ricorrere all'iter di Valutazione di impatto ambientale, (Via), ritenendo infatti che è sufficiente la più circoscritta Verifica di assoggettabilità (Va). Chiedendo anche risarcimenti milionari. E il 3 agosto la Regione Abruzzo, ha lanciato un ultimatum alla Norda, che scade a fine agosto, per la consegna, pena la decadenza della concessione provvisoria, della documentazione già richiesta nella riunione del comitato Via dello scorso 26 luglio, a cui Norda, che non ha mai parlato pubblicamente, non si è nemmeno presentata. Pendono infine i contenziosi attivati dalla Santa Croce che tra le altre cose ha diffidato l'ente regionale ad estromettere Norda proprio perché ritiene oramai scaduti i termini per sottoporre il progetto industriale alla procedura Via.

Un quadro  a dir poco incerto, tanto che c'è chi pronostica il passo indietro della Norda, o la sua estromissione per il non rispetto dell'ultimatum della Regione,  e vede in tutti gli atti che si stanno producendo, compreso come l'approvazione dello schema di accordo di programma quadro, come  azioni volte a tutelarsi in caso di eventuali e a quel punto inevitabili contenziosi giudiziari e richieste di risarcimenti milionari.

Ipotesi quest'ultima che però viene però seccamente respinta al mittente dal sindaco Di Paolo.





“Non ho nessuna ragione di credere che la Norda voglia fare un passo indietro, dai contatti che abbiamo avuto con la società non ho mai registrato tale intenzione. Il progetto a questo punto deve andare in porto, l'ipotesi di un nuovo bando sarebbe una sciagura, tutto rimarrebbe fermo per chissà quanti altri anni ancora”. 

E aggiunge: “a maggior ragione noi andiamo avanti con determinazione, per quello che ci compete. A breve firmeremo e approveremo in consiglio l'accordo di programma, poi si procederà all'acquisizione dei terreni”.

Il che non sarà una passeggiata ammette Di Paolo, che però non perde l'ottimismo.

“Parliamo di 30 mila metri quadri, con decine di proprietari,  sarà un iter complesso, come quello che abbiamo dovuto affrontare per realizzare lo stabilimento della famiglia Faroni, molti anni fa. Si è cercato di fare comunque una quantificazione realistica e attenta dei costo a metro quadro,  intorno ai 10 euro,  che ritengo congrui”.

Di Paolo non si dice infine preoccupato dei contenziosi al calor bianco con Colella. Ultimo quello che ha preso origine dall'ordinanza sindacale del 3 agosto scorso, con cui di Paolo ha disposto per “l'assenza delle autorizzazioni igienico-sanitarie”, la chiusura e la sospensione immediata, per venti giorni, dell'attività di imbottigliamento e commercializzazione dell'acqua minerale della sorgente Fiuggino, da qualche mese utilizzata dalla Santa Croce, che ha subito risposto con una diffida  a revocare in autotutela l'ordinanza ritenuta gravemente illegittima. Episodio forse più clamoroso poi la denuncia di Colella a Di Paolo per il presunto “utilizza senza autorizzazione alcuna l’acqua minerale della sorgente Sant’Antonio Sponga, “per usi domestici nella abitazione del primo cittadino, e in quella di suoi parenti stretti, per di più mediante condutture abusive che partono dalla vasca di calma di proprietà della società”.

“E nella natura delle cose – commenta Di Paolo -, quando si creano queste situazioni di forte frattura. Ma io non mi faccio intimidire: sulla vicenda della Fiuggino le autorità competenti dimostreranno che ho avuto ragione a bloccare tutto. Per la vicenda dell'acqua che utilizzerei illegittimamente nella mia abitazione ho già provveduto a querelare Colella per diffamazione”. (ft)

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