REPORT OPENPOLIS SU FUNZIONAMENTO DEL FOIA, IL SISTEMA DELL'ACCESSO CIVICO GENERALIZZATO

ACCESSO ATTI DELLA REGIONE: ABRUZZO TRASPARENTE, QUARTO IN ITALIA PER RICHIESTE

di Filippo Tronca

22 Novembre 2019 08:15

Regione - Cronaca

L'AQUILA – Le istituzioni devono, o meglio dovrebbero essere case di vetro. Ma se i cittadini poi, non hanno interesse a guardarci dentro, e controllare chi gestisce i loro soldi e la loro vita, non c’è norma, seppure encomiabile sulla trasparenza che tenga.

Il tal senso è di estremo interesse il report realizzato dall’associazione Openpolis sul Foia, il cosiddetto accesso civico generalizzato, lo strumento che consente in concreto di sostanziare il diritto che hanno i cittadini di avere accesso alle informazioni pubbliche.

Ovvero a richiedere alla pubblica amministrazione dati, documenti e informazioni già esistenti (ulteriori rispetto a quelli per i quali già vige un obbligo di pubblicazione), senza dover dimostrare l’esistenza di un interesse attuale e concreto né di motivare la richiesta.

Ebbene, confrontando i registri delle 19 regioni italiane e 2 province autonome, si scopre che l’Abruzzo, nel corso del 2018, è la quarta regione in Italia per numero di accessi. Il che significa un alto grado di partecipazione civica al governo della cosa pubblica. Sono state infatti accolte 73 domande di accesso agli atti, 2 sono state parzialmente accolte, e 5 rifiutate, con varie motivazioni. 





Prima in assoluto è il Piemonte con 128 istanze accolte, e 28 respinte, a seguire la Lombardia , 103 accolte e 16 rifiutate e il Lazio 79 accolte, 18 rifiutate

Interessante andare a vedere anche quali sono stati gli oggetti della richiesta: 
“informazioni relative allo stato di attuazione del “Fascicolo sanitario elettronico”, Documentazione inerente il Concorso per l'ammissione al corso triennale di Formazione dei Medicina Generale, specificatamente a posizioni di graduatoria indicate”, Atti e informazioni su riorganizzazione del Servizio del Genio Civile di L'Aquila”, Istanza rivolta alla Regione e alle 4 Aziende Sanitarie regionali (ASL9) su danni da vaccinazioni”, “atti relativi al conferimento dell'incarico di Direttore del Dipartimento della Presidenza e Rapporti con l'Europa”, “documentazione tecnica dei depuratori presenti in vari Comuni del Chietino”, “documentazione relativa alla costituenda Agenzia regionale di protezione civile, e di copia del contratto tipo di stabilizzazione del personale di protezione civile”. “documentazione progettuale e di collaudo relativa ai lavori presso l'Ospedale di Castel di Sangro”.

Ogni anno le amministrazioni regionali devono istituire un registro nel quale riportare gli estremi delle richieste di accesso ricevute e il relativo esito. Un obbligo che però viene rispettato in diverso modo da tutte le amministrazioni, e questo rende molto difficile analizzare pienamente la materia.

Fino ad oggi sono emersi dati pubblicati in maniera non uniforme, in formati non riutilizzabili: un problema che abbiamo scoperto raggiunge dimensioni ancora maggiori quando si analizzano le regioni italiane.





“Confrontando i registri delle 19 regioni italiane e 2 province autonome – si legge nel report – si evince quanto sia urgente implementare un sistema unico per la comunicazione dei dati del registro degli accessi. Ad oggi emergono numerose questioni, dal fatto che alcune regioni ancora devono pubblicare un registro (Basilicata e Molise), all’assenza di un modello unico per l’archiviazione dei dati”.

I siti di regioni e province autonome hanno predisposto, all’interno della sezione “amministrazione trasparente”, alla voce “altri contenuti”, una rubrica in cui si forniscono notizie sulle diverse forme d’accesso. In generale le informazioni sono esaurienti: fanno eccezione Basilicata (che dedica poche righe al solo accesso civico semplice) e Molise (pagina in costruzione).

Si tratta di un aspetto importante, perché queste sezioni dovrebbero servire ai cittadini per reperire le informazioni necessarie ad inoltrare una richiesta di accesso agli atti.

Molte amministrazioni forniscono informazioni estremamente dettagliate sulle diverse tipologie di accesso, fornendo anche la modulistica ed indicando gli uffici competenti per ricevere le richieste: tra queste c’è l’Abruzzo, assieme a Campania, Emilia-Romagna, Lombardia, Marche, provincia di Trento, Piemonte, Puglia, Sardegna, Sicilia, Toscana, Umbria, Veneto; la Liguria pubblica anche una brochure su questo tema. 

Commenti da Facebook

RIPRODUZIONE RISERVATA
Download in PDF©


    Ti potrebbe interessare:

    ARTICOLI PIÙ VISTI:


    Abruzzo Web