LA DECISIONE DELLA CORTE DEI CONTI: DOVRANNO PAGARE 396 MILA EURO SINDACO : ''NO COMMENT''; BENEDETTI, ''VALUTEREMO RICORSO IN APPELLO''

ACCADEMIA IMMAGINE L’AQUILA: CIALENTE CONDANNATO CON ALTRI SETTE

17 Ottobre 2014 09:44

L'Aquila - Cronaca

L'AQUILA – La Corte dei Conti ha condannato il sindaco dell'Aquila, Massimo Cialente, e altre sette persone, a risarcire all’erario la somma di 396 mila euro, a seguito dell’inchiesta della Guardia di finanza sui buchi nel bilancio del 2007 e del 2008 e i presunti artifici contabili messi in atto per evitare la liquidazione dell'Accademia dell’Immagine, di cui il sindaco è stato presidente.

Con Cialente condannati per danno erariale anche Vito Bergamotto e Giovanni Moscardelli, componenti del consiglio di amministrazione, Fabrizia Aquilio, revisore dei conti, Nello Bernardi, revisore dei conti, Francesca Ruzza, direttore amministrativo, Carlo Petricca, addetto settore amministrativo e Magda Stipa, addetta settore amministrativo.

Cialente dovrà risarcire 80 mila euro, gli altri somme che vanno dalle quasi 95 mila euro di Ruzza, agli 80 mila di Aquilio, Bernardi Bergamotto e Moscardelli, fino ai 10 mila euro a carico di Petricca e Stipa.

Per la Procura della Corte dei Conti il sindaco Cialente, in qualità di presidente dell’Accademia dell’Immagine “avrebbe dovuto, con i propri poteri di impulso richiamare la dirigenza amministrativa  compresi i revisori, ai principi di corretta gestione contabile e di controllo della spesa, affinché tutti fossero responsabilizzati dall’uso delle risorse pubbliche”, relativamente in particolare alle “perdite di esercizio nel 2007 e situazioni di dissesto economico, nonché gravi irregolarità nella redazione dei bilanci consuntivi del 2007 e del 2008”.





Secondo la Procura alla Stipa nel 2007 fu ordinato dal cda di eseguire operazioni contabili finalizzate a ridurre artificiosamente la perdita reale di bilancio, per evitare la liquidazione dell'Accademia dell'Immagine. In particolare venne apposto tra i ricavi un contributo straordinario comunale di 152 mila euro a fronte dei lavori di ristrutturazione effettuati dall'ente per restituire il Cinema Massimo alla città, mai ricevuto dall'Accademia e mai deliberato dal Consiglio comunale.

CIALENTE: “NO COMMENT”; BENEDETTI, ''VALUTEREMO RICORSO IN APPELLO''

“Non commento le sentenza”.

Questa la secca e laconica dichiarazione del sindaco dell'Aquila, Massimo Cialente, a poche ore dalla condanna da parte della Corte dei Conti a risarcire 80 mila euro di danno erariale su un totale di 369 mila euro, assieme ad altre sette persone, per i buchi nel bilancio del 2007 e del 2008 e gli artifici contabili messi in atto per evitare la liquidazione dell'Accademia dell’Immagine, di cui il sindaco è stato presidente.

Non commenta la sentenza e non intende entrare nel merito di essa neanche il presidente del Consiglio comunale dell'Aquila Carlo Benedetti, che parla in questo caso nella veste di avvocato difensore del primo cittadino.





Come gli altri legali annuncia comunque il ricorso in appello, “una volta lette le carte e ravvisati gli estremi”.

E tiene soprattutto a sottolineare la natura della condanna.

“È una sentenza di rilevanza civile e non penale – spiega De Benendetti – dunque non coinvolge la funzione pubblica esercitata dal sindaco, che dell’Accademia è stato presidente onorario, con un ruolo di rappresentanza e non gestionale”.

Come a dire, preventivamente, che ogni richiesta di dimissioni dalla carica di primo cittadino sarebbero fuori luogo.

Benedetti sottolinea infine che “rispetto alla iniziale quantificazione di danno erariale di 800 mila euro, la cifra si è più che dimezzata”. Filippo Tronca

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