ABUSI SU MINORI: 80 MILA CASI IN ITALIA, A CHIETI PROGETTO PER EMERSIONE E DENUNCIA

di Stefania Pazienza

27 Maggio 2019 07:50

Chieti - Cronaca

CHIETI – Secondo la Polizia giudiziaria, in tutta Italia sono appena mille ogni anno le segnalazioni di abusi sessuali sui minori.

Solo una punta dell'iceberg, perchè in base alle stime i bambini vittime di abusi sono circa 80 mila ogni anno nel nostro Paese.

Nella metà dei casi si tratta di maltrattamenti e violenze psicologiche o fisiche, e uno su dieci di abusi sessuali. Tanti, troppi anche in Abruzzo.

Per provare ad accedere una luce sui ‘ladri di infanzia’ è nato il progetto pilota “Il minore vittima di abuso e maltrattamento, prevenzione, trattamento sanitario e gestione all’interno di una rete multidisciplinare”, promosso da Rita Montini, presidente Unicef comitato associativo provinciale Chieti, in collaborazione con la facoltà di Medicina e Chirurgia presso l’università Gabriele D’Annunzio di Chieti e Pescara.





Obiettivo è far uscire dall’ombra un numero sempre maggiore di piccole vittime attraverso l’identificazione e la successiva denuncia dei violentatori.

“Una preparazione teorica – spiega Montini – , ma soprattutto pratica che ha lo scopo di formare medici in grado di riconoscere tempestivamente gli abusi sui minori”.

“Il maltrattamento, e l’abuso sessuale nell’infanzia- aggiunge – costituiscono un rilevante problema di salute pubblica, con costi economi e sociali, e gravi ricadute sulle vittime che, se non contrastate efficacemente, possono alimentare il ciclo della violenza anche nelle generazioni successive. I dati disponibili indicano che la segnalazione e le denunce di casi di maltrattamento da parte di medici, non sono così frequenti come dovrebbero, segno che c’è ancora molto da fare in questo delicatissimo ambito”.

Per tale motivazione, l’esigenza di un corso che accresca le competenze divenute fondamentali in questo settore. Tre sono state le giornate di formazione presso la Facoltà di Medicina e Chirurgia della facoltà Gabriele D’Annunzio di Chieti. La prima a cura di Giovanni Visci ex direttore di Dipartimento Materno Infantile ed ora direttore onorario. Visci ha elaborato gli aspetti clinici, pianificando il sospetto diagnostico e le cause clinicamente evidenti.

Successivamente si sono avvicendati due medici legali;  Ildo Polidoro, direttore di Medicina del Dipartimento legale di Pescara, e Cristian D’Ovidio, docente di Medicina legale presso la D’Annunzio.





Entrambi hanno trattato l’iter dal punto di vista legale, nella raccolta delle prove utili nella diagnostica differenziale del maltrattamento-abuso, e la segnalazione e successiva denuncia alle autorità giudiziarie.

Ultimo tema, quello sull’aspetto psicologico curato dalla professoressa Maria Cristina Verrocchio, docente di Psicologia Clinica presso l’Università D’Annunzio, che ha analizzato le modalità con le quali si compiono abusi utilizzando il riconoscimento nel linguaggio non verbale del minore.

L’iniziativa, fa parte delle attività didattiche elettive (ADE) che rappresentano parte integrante del curriculum formativo di ogni singolo studente, e che sono finalizzate all’approfondimento di specifiche conoscenze e aspetti formativi che ottimizzano la preparazione e la formazione del laureato, offrendo argomenti non ricompresi nei programmi di studio.

Il corso, che ha avuto un importante successo vista la presenza massiccia di studenti, sarà riproposto con probabilità, nel prossimo anno accademico.

“Ci tengo a ringraziare a nome dell’Unicef il rettore Sergio Caputi, che insieme alla presidente del corso di laurea di Medicina e Chirurgia Raffaella Muraro hanno subito compreso l’importanza di tale progetto, accogliendolo con profondo entusiasmo”, conclude Montini.

Commenti da Facebook

RIPRODUZIONE RISERVATA
Download in PDF©


    Ti potrebbe interessare:

    ARTICOLI PIÙ VISTI: