ABRUZZO ENGINEERING, TUTTI A LAVORO: PERSONALE A GENI CIVILI, USRA E REGIONE

di Marco Signori

5 Settembre 2015 08:24

L'Aquila - Cronaca

L'AQUILA – Saranno tutti nuovamente in servizio entro la fine del mese i 180 dipendenti di Abruzzo Engineering, la società in house della Regione Abruzzo salvata dalla liquidazione attraverso una delicata e discussa operazione e per la quale, secondo quanto si è appreso, è allo studio anche un cambio del nome, essendo mutata la mission con la quale era nata, come da piano industriale i cui contenuti sono stati anticipati da AbruzzoWeb.

Insieme ai tempi del graduale rientro a lavoro, nell'assemblea di giovedi a palazzo Silone con il vice presidente della Regione Abruzzo e assessore alle Attività produttive, Giovanni Lolli, e il direttore generale dell'ente, Cristina Gerardis, è stato illustrato il lungo e complesso percorso burocratico che riporterà l'azienda in attività dopo che il Consiglio regionale con il voto d'agosto ha escluso ogni possibilità di liquidazione.

Solo la prossima settimana il piano industriale, che contiene le attività che impegneranno l'azienda nei prossimi anni, sarà presentato ai sindacati, ma di certo ci sono già i due step per le maestranze, senza stipendio da novembre 2014: circa 120 impiegati andranno negli uffici della ricostruzione, i restanti 60 circa, subito dopo, nei Geni civili delle quattro Province, che peraltro sono in corso di riforma.





Accantonata del tutto l'idea della diffusione della banda larga, sul cui cablaggio, secondo i piani originari, sarebbe dovuto essere impegnato, il personale di Abruzzo Engineering sarà utilizzato nei settori regionali dell'Ambiente, con particolare riferimento al ciclo dei rifiuti, Idrico con attenzione alla gestione delle dighe, e Protezione civile.

I circa 100 dipendenti che andranno a occuparsi di smaltire le pratiche della ricostruzione saranno inizialmente coadiuvati da una ulteriore ventina di colleghi in modo da smaltire il lavoro che si è accumulato negli ultimi mesi. Il loro numero scenderà nel corso degli anni, subordinatamente allo stato di evoluzione della ricostruzione.

L'impiego dei restanti 60 al Genio civile, essendo cambiata la legge, sarà poi a costo zero per le Province. In base alla nuova normativa, infatti, nelle zone sismiche non è più sufficiente il deposito gratuito dei progetti ma è necessaria un'approfondita analisi a pagamento per la concessione dell'autorizzazione e gli uffici non hanno attualmente personale tecnico sufficiente per smaltire le pratiche, il che sta provocando un blocco portato alla luce da questo giornale.





Ieri mattina una nuova riunione tra Comune e Provincia dell'Aquila e Ufficio speciale è servita a pianificare i tempi di rientro e la distribuzione dei dipendenti negli uffici della ricostruzione.

Scelta che si sta adoperando con maggior serenità dopo il parere con il quale martedì scorso l'Avvocatura dello Stato ha sancito che possono esserci affidamenti diretti ad Ae da parte dell'Usra.

Martedì prossimo, invece, dovrebbe approdare in Giunta regionale la proposta di accordo quadro che disciplina la distribuzione nei settori e stabilire le modalità di affidamento dei lavori.

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