ABRUZZO CHIEDE AIUTO A CDS, NOVELLI: ”PRONTI A FARE NOSTRA PARTE”

7 Novembre 2014 17:59

L'Aquila - Economia

L'AQUILA – “Siamo consapevoli che ci affidate una missione importante e difficile, quella di finanziare la crescita e l’accesso al credito per le imprese in un momento di crisi, e siamo pronti a fare la nostra parte, anche in Abruzzo”.

Ha acceso le speranze di una platea gremita di imprenditori e politici abruzzesi il nuovo direttore generale della Cassa depositi e prestiti Andrea Novelli, a capo della società per azioni a controllo pubblico che gestisce una parte consistente del risparmio nazionale, il risparmio postale di milioni di italiani.





L’occasione della visita un workshop, dal titolo ''L'attività di Cassa depositi e prestiti a sostegno dell'economia'', organizzato dalla Fondazione Carisma nell'auditorium di Palazzo Silone, a cui hanno preso parte anche il vice presidente della Giunta regionale, con delega alle attività produttive, Giovanni Lolli, l'assessore regionale al bilancio Silvio Paolucci, il sindaco dell'Aquila Massimo Cialente, il presidente della fondazione Carispaq Marco Fanfani, il vicepresidente di Confindustria Abruzzo Paolo Primavera, il presidente di Confindustria L'Aquila Fabio Spinosa Pingue, il presidente della Fondazione Pescarabruzzo Nicola Mattoscio.

L’obiettivo è quello di capire quali strumenti finanziari la Cassa depositi e prestiti, controllata all’80,1 per cento dal Ministero dell'Economia e delle finanze e al 18,4 per cento da un nutrito gruppo di Fondazioni di origine bancaria, può concretamente attivare in Abruzzo, sul fronte del finanziamento delle opere pubbliche, comprese quelle al centro del programma di mandato del presidente Luciano D'Alfonso, e sul fronte delle attività imprenditoriali, temi a cui sono state dedicati due distinti sessioni di studio.

“Viviamo un paradosso – ha affermato Lolli inaugurando la giornata dei lavori – in Abruzzo non ci sono più banche autoctone, e come attestano i dati del Cresa, le banche operanti hanno una raccolta superiore alla media nazionale e un impiego però inferiore, ovvero drenano i risparmi e li investono altrove, e dunque per noi la Cassa deposti e prestiti diventa un partner importante”.





E sono i numeri, relativi al 2013, snocciolati da Novelli a dimostrare la potenza di fuoco della Cds: 24 milioni di clienti, ovvero il 10 per cento del piccolo risparmio, 6 miliardi di investimenti nel territorio, di cui 5 miliardi in favore di enti pubblici, 2 miliardi in infrastrutture, e ancora 4 miliardi per le piccole medie imprese. E ancora: il plafond complessivo a sostegno delle esportazioni e dell’internazionalizzazione è stato di 6 miliardi. Si aggiungono poi le acquisizioni di aziende come la Snam, al 30 per cento, di Simest, del 75 per cento, di Sace e Fintecna al 100 per cento.

E rivolto agli imprenditori presenti in sala Novelli ha spiegato che “la Cdp può fare ciò che la legge consente, e le leggi non ci consentono di fare salvataggi e ristrutturazioni, possiamo però ed anzi dobbiamo invece finanziare la crescita delle imprese sane con investimenti produttivi”.
 
 Per questa ragione, Novelli ha aggiunto che “ci stiamo impegnando ad aumentare il plafond per agevolare l’acceso al credito, diamo risorse ad un tasso alle migliori condizioni di mercato al sistema bancario, a condizione che poi questi soldi siano prestati alle piccole medie imprese, altrimenti i soldi vengono richiesti indietro”.
“La Cassa depositi e prestiti – ha poi concluso Novelli – consente la manutenzione straordinaria del territorio con mutui erogati agli enti locali, ed è grazie a noi che, a differenza che in Europa, gli enti locali non hanno mai avuto problemi di accesso al credito, fatti salvi i limiti di indebitamento imposti dal Patto di stabilità”. ( Filippo Tronca)

 

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