NELLA MAPPA DEI PONTI A RISCHIO DEL CNR C'E' ANCHE L'ABRUZZO; IL VICE PRESIDENTE DI SDP MAURO FABRIS REPLICA A VACCA; PIETRUCCI ANNUNCIA COMMISSIONE AD HOC

A24-A25: STRADA DEI PARCHI, ”NOI TRA UNICI TRE AD AVERE CONCESSIONE GRAZIE A GARA”

18 Agosto 2018 15:23

Regione - Cronaca

L'AQUILA – “Strada dei Parchi attende con serenità il confronto che il Governo intende fare con tutte le concessionarie: segnaliamo al sottosegretario Vacca che siamo in condizione totalmente diversa dalle altre società, essendo tra le uniche tre che si sono aggiudicate la concessione, con scadenza 2030, con gara europea”.

Così Mauro Fabris, vicepresidente di Strada dei Parchi Spa, concessionaria delle autostrade A24 e A25 tra Lazio e Abruzzo, replica all'intervento di ieri del sottosegretario ai Beni culturali, Gianluca Vacca.

In una nota, insieme al consigliere regionale abruzzese Sara Marcozzi, Vacca aveva tra l'altro annunciato che il Governo ha avviato un riesame del sistema di gestione delle autostrade con l'intento di rivedere la concessione anche con Sdp, accusata di avere un doppio introito, dai pedaggi e dai lavori sulle due arterie.

“Mentre le altre concessioni non sono state messe a gara, ma concesse, noi abbiamo vinto una gara europea che nel contratto prevede – spiega Fabris, tre volte parlamentare del centrosinistra ed ex sottosegretario ai Trasporti – che il vincitore avrebbe potuto fare svolgere in house i lavori previsti per la manutenzione, quindi non c'è nessun particolare favore”.

Fabris sottolinea il fatto che è la stessa riforma di Cantone sugli appalti pubblici a escludere nuovi appalti in ottemperanza a una norma europea che specifica che chi ha fatto una gara a monte, non ne faccia altre a valle.

LAVORI SOSPESI





“Siamo in fiduciosa attesa che, come del resto annunciato dal sottosegretario Vacca, il Governo provvederà in breve tempo a rendere disponibili gli ulteriori 192 milioni di euro, già stanziati, per la definitiva messa in sicurezza da completare entro il 2018, della A24 e A25”, continua Fabris.

La società ha sospeso i lavori dopo il completamento dell'antiscalimento nei viadotti: sono rimasti fuori i piloni che anche stano a fonti interne a Sdp sestano preoccupazioni per via delle scosse subite e per la carenza di manutenzione.

“Nello stesso tempo ci attendiamo da Vacca un sostegno nella richiesta relativa all'approvazione del nuovo piano economico finanziario, previsto nella legge di stabilita' del 2012, cosi' da poter ragionare anche su come ridurre le tariffe”.

A tale proposito, Fabris annuncia che entro il mese di agosto sarà organizzato un incontro con tutti i sindaci laziali e abruzzesi “che ci scrivono continuamente dopo i fatti di genova, ai quali spiegheremo cosa stiamo facendo sulla sicurezza”.

In ultimo, il vice presidente di Sdp ribadisce che la società ha rispettato il contratto facendo “il 104 per cento degli investimenti e delle manutenzioni previste con una spesa che dal 2009 è arrivata a 700 milioni di euro”.

Nell'ambito del Piano economico finanziario è previsto un progetto di messa in sucurezza dei tracciati autostradali considerati nella legge di stabilità 2012 arterie strategiche in caso di calamit naturali soprattutto dopo il terremoto del 2009 dell'Aquila. 

SI MUOVE LA REGIONE





Intanto si muove anche la Regione Abruzzo: il consigliere del Partito democratico Pierpaolo Pietrucci annuncia in una nota la convocazione di una seduta ad hoc della Commissione Infrastrutture.

“È la conoscenza il presupposto di ogni scelta libera. Al di fuori delle aggressioni e delle polemiche, sono convinto che oggi il compito delle istituzioni sia quello di farsi carico dell’impegno che eventi come quello di Genova non si verifichino più. Convocherò a breve di intesa con il collega Riccardo Mercante del Movimento cinque stelle una seduta della Commissione Infrastrutture del Consiglio regionale, di cui sono presidente, per arrivare a tracciare un quadro definito e circostanziato degli interventi di cui necessita il nostro sistema infrastrutturale, a cominciare naturalmente dai ponti, dai viadotti, dagli assi strategici”, scrive Pietrucci.

“Di concerto con il collega Riccardo Mercante convocherò per la la seduta in questione i rappresentanti dei sindacati e il Codacons (da cui sono arrivate precisazioni e denunce), Strada dei Parchi e Anas, i Comuni e le Province, enti e strutture a cui fanno capo le competenze sulle infrastrutture: strutture che in molti casi sono stati sottoposte negli ultimi anni a tagli e compressioni di spesa, o sono intrappolate in infernali meccanismi burocratici, che hanno finito con il rendere più difficoltosi i necessari interventi di manutenzione sul sistema viario e infrastrutturale”.

“Dovrà essere chiaro – dice Pietrucci – a partire dal criterio della sicurezza degli utenti e quindi dei cittadini, dove è più urgente più intervenire e, se chi deve farlo si trova impossibilitato, dovrà essere la Regione a farsene carico, direttamente o facendosi portavoce delle istanze nei confronti del governo, per fare in modo che gli interventi si facciano, e in tempi rapidissimi”. 

“La tragedia di Genova, che nasce evidentemente da carenze e incurie che le indagini e gli approfondimenti individueranno nel dettaglio, ha messo una volta di più in evidenza l’inderogabile necessità di provvedere al monitoraggio e alla manutenzione delle nostre infrastrutture”.

“Una esigenza che è ancora più urgente in una regione come l’Abruzzo, sottoposta a svariati rischi e sollecitazioni, a cominciare da quelli sismici. Le recenti scosse nel vicino Molise non fanno che ricordarcelo. Oggi non è il momento delle zuffe e degli scaricabarile, chiunque abbia un ruolo di rappresentanza istituzionale o di responsabilità tecnica, deve agire”.

“Ci sono le competenze per porre rimedio a una situazione incancrenita – continua Pietrucci – per iniziare una nuova stagione all’insegna della cura del territorio e delle infrastrutture, capendo dove operare e dando la possibilità a chi deve di farlo, rimediando alla scelte sbagliate del passato ma anche senza eliminare quelle giuste, penso ad esempio alla cancellazione di Casa Italia, che ha l'obiettivo di mettere in sicurezza le abitazioni dei cittadini: una decisione che il governo deve rivedere al più presto”.

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