CADONO CALCINACCI DA VIADOTTO A25: TECNICI A LAVORO IN SERATA A PRATOLA PELIGNA, PREOCCUPAZIONE TRA I CITTADINI

A24-A25: SDP DIFFIDA MINISTERO, ”IN 5 GIORNI SBLOCCO FONDI PER MESSA IN SICUREZZA”

17 Ottobre 2018 11:32

Regione - Cronaca

L'AQUILA – “Lo Stato, a causa della vecchia politica dei cosiddetti esperti, non ha il potere di chiudere alcuna infrastruttura autostradale”. 

“Se il Ministro ha elementi per mettere in dubbio i nostri report che garantiscono la sicurezza dell'autostrada, ha tutto il diritto e il potere per ordinare a Strada Parchi provvedimenti o la chiusura: noi eseguiremo”. 

È il serrato botta e risposta tra il Ministro dei Trasporti e delle Infrastrutture, Danilo Toninelli e Strada Parchi, dopo la diffida che la società autostradale ha inviato al ministero, una diffida per lo sblocco dei 192 milioni per la messa in sicurezza dei viadotti, fondi inseriti nel decreto Genova. Strada Parchi chiede di “voler adottare senza ulteriore indugio e comunque entro e non oltre 5 giorni ogni atto autorizzativo teso a consentire l'avvio di lavori urgenti o comunque ritenuti necessari, con ogni conseguente assunzione di responsabilità in caso di ulteriori ritardi e/o espresso diniego”. 

Il tutto dopo le recenti dichiarazioni del Ministro che aveva parlato di viadotti pericolosi e alle quali pronta è arrivata la risposta della società autostradale: “Non bisogna creare allarmismo, Strada dei Parchi è sicura al traffico normale”, ha detto il vicepresidente Mauro Fabris. Che ha poi 'avvertito' Toninelli affermando che con l'uscita di oggi “ci siamo espressi chiaramente perché vogliamo tutelare gli utenti di A24-A25 perché non condividiamo l'allarmismo”. 

E per di più “Il Ministro Toninelli non faccia allarmismi, perchè in caso contrario la gente si preoccupa e a quel punto diminuisce il traffico. E se diminuisce il traffico si crea un danno, e per contratto se cala il traffico ci sono le condizioni da contratto per aumentare i pedaggi”. 





Dal canto suo Toninelli ha poi ribadito che “oggi partirà una lettera destinata a Strada Parchi che segnalerà al concessionario di mettere in campo azioni di sicurezza” e ha infine aggiunto “chi scrive sui giornali che ho creato allarmismo e che non chiudo il ponte dovrebbe vergognarsi”. 

Il ping pong è continuato con Strada Parchi che sottolinea come non sia “dato in alcun modo sapere per quale ragione il ministero concedente non si faccia ancora oggi parte diligente rispetto all'adempimento dei compiti di propria competenza mediante il sollecito rilascio dei provvedimenti approvati dei progetti al fine di consentire l'avvio dei lavori urgenti”. 

E proprio in questo clima di tensione e preoccupazione, questa sera, una squadra di tecnici, muniti di un cestello, ha effettuato verifiche nella parte sottostante del cavalcavia che sulla A25 sulla Roma-Pescara, in direzione del capoluogo adriatico, che immette al casello di Pratola Peligna (L'Aquila), dove si sono staccati e finti in una zona di campagna alcuni pezzi di calcestruzzo. 

Sulla infrastruttura, secondo quanto riferito da Strada dei Parchi Spa, concessionaria delle autostrade abruzzesi e laziali A24 e A25, da una settimana sta operando un mezzo speciale denominato bybridge, che permette di operare al di sotto di cavalcavia e viadotti con gli operai che hanno la possibilità di far cadere i pezzi di calcestruzzo in bilico.

Lavori urgenti, quelli di adeguamento antisismico che sono già iniziati al casello di Bussi, da dove il direttore tecnico di Strada Parchi, Gabriele Nati, ha voluto tagliar corto su alcune notizie uscite: “Quando si mostra un pilastro ammalorato e si staccano sfoglie di cemento o di ferro, si dimentica che lì dentro ci sono altri 400 ferri: e quei 10 ferri che stai vedendo e che non sono neanche tutti ammalorati, ai fini della sicurezza di esercizio non significano nulla”. 

Così come sull'ipotesi dell'acqua nei piloni: “È una fesseria: tutti i piloni al di sopra dei 20/25 metri sono cavi”.





Sulla querelle è intervenuto anche l'ex capo della Protezione civile Guido Bertolaso.

“È una questione di burocrazia, le risorse ci sono”, ha detto ai microfoni di 6 su Radio 1. “Le autostrade italiane sono una miniera d'oro per lo Stato e per i concessionari che le utilizzano in nome e per conto dello Stato – ha spiegato poi Bertolaso – Andare a dire che non ci sono i soldi per mettere in sicurezza un ponte per garantire la sicurezza a tutti gli automobilisti è semplicemente ridicolo. Basta evitare che una quota parte degli introiti finisca nelle casse dello Stato per pagare tante altre problematiche e destinarli invece a garanzia della sicurezza di chi attraversa le nostre autostrade”.

“Sappiamo che quelli che sono i soldi che noi paghiamo ai caselli autostradali non vanno alla sicurezza di quello che stiamo percorrendo ma vanno nelle casse dello Stato per coprire i tanti problemi e costi che lo stato deve affrontare nella vita quotidiana del Paese. Bisogna assumersi la responsabilità di ciò che si dice”.

Per Bertolaso, “Se il ministro Toninelli dice che non ci dorme per l'autostrada A24, visto che è il massimo responsabile politico del Paese nell'ambito delle infrastrutture, avrà le sue informazioni e le sue preoccupazioni deriveranno anche da questo; non credo derivino solamente da alcuni sopralluoghi sulla base di alcuni piloni che probabilmente saranno stati scelti ad arte per far vedere che la situazione è particolarmente grave”.

Infine, sulla possibilità che Autostrade per l'Italia partecipi alla demolizione del Ponte Morandi di Genova, Bertolaso conclude: “È giusto lasciare la porta aperta a tutti; la giustizia e la magistratura deve fare, e spero che si dia una mossa da questo punto di vista, le giuste valutazioni e indagini”.

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