TERMINE DI SOSPENSIONE AGGIORNAMENTO TARIFFARIO IN SCADENZA IL 30 GIUGNO, AMMINISTRATORI E CITTADINI TORNANO A MOBILITARSI

A24-A25: REVOCA CHIUSURA TRAFORO, ”ORA RIPRENDE LOTTA AL CARO PEDAGGI ”

di Azzurra Caldi

17 Maggio 2019 18:13

Regione - Cronaca

L'AQUILA – A poche ore dalla revoca della chiusura del traforo del Gran Sasso, scongiurata ieri sera al termine di lunghi e complicati tavoli istituzionali e annunciata da Strada dei Parchi, che ha in gestione le autostrade A24 e A25, si riaffaccia lo spettro del caro pedaggi, altro tasto dolente che ha spinto alla mobilitazione cittadini e amministratori di Abruzzo e Lazio e che, a stretto giro, dovrà tornare al centro del dibattito.

Alla base del dietrofront di Strada dei Parchi, anche gli impegni, ha sottolineato il vicepresidente della concessionaria Strada dei Parchi, Mauro Fabris, assunti dalle amministrazioni interessate.

Ma in questi giorni gli stessi amministratori di Lazio e Abruzzo sono tornati sul piede di guerra “decisi a continuare la loro battaglia per ottenere la risoluzione definitiva di tutti i problemi legati al tratto autostradale”, in vista dell'approssimarsi della data del 30 giugno, ovvero del termine ultimo di sospensione dell'aggiornamento tariffario indicato nel decreto interministeriale del 31 dicembre 2018.





I sindaci, impegnati nella lotta contro il “caro-pedaggi” e per la sicurezza della A24-A25, sono tornati a manifestare a piazzale Montecitorio proprio il giorno prima della revoca della chiusura del traforo. Il rischio è che dal prossimo primo luglio i viaggiatori potrebbero essere costretti a pagare i pedaggi con un prezzo maggiorato del 19%.

Ma oltre all'aumento dei pedaggi, viaggia di pari passo il costante allarme per la sicurezza delle infrastrutture, materia di ritardo anche in sede di trattative per il traforo del Gran Sasso. In questo senso, circa il nuovo piano di azione e le misure da intraprendere a tutela della salute pubblica e della salubrità dell'aquifero, si dovrà attendere la nomina del commissario straordinario, che verrà inserita con un emendamento nello Sblocca Cantieri, così come i 172 milioni di euro necessari per gli interventi infrastrutturali

A tal proposito, in queste ore, si cerca di coordinare le azioni da intraprendere per garantire la salubrità dell'acquifero del Gran Sasso, nel breve e nel lungo termine, senza compromettere la circolazione delle persone e delle merci.

Sdp infatti aveva deciso di chiudere il traforo per non incorrere nell'accusa di reiterazione del reato in riferimento al processo, con udienza in programma il 13 settembre prossimo, in cui è coinvolta con l'Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (Infn) e Ruzzo Reti Spa, in merito all'ipotesi di inquinamento della falda acquifera del Gran Sasso.





Secondo il Piano di emergenza predisposto dalla Prefettura dell'Aquila oltre al rischio sismico all'interno dei laboratori dell'Infn, persistono alcune criticità strutturali che riguardano gli stessi laboratori (volte non rinforzate) e i by pass dei tunnel autostradali, privi di porte EI-Sa (resistenti al fuoco a tenuta di fumi freddi). Inoltre in caso di incidente rilevante nei laboratori i contaminanti potrebbero disperdersi in falda, che viene utilizzata da circa 700 mila persone nelle province di Teramo, L'Aquila e Pescara.

Intanto, nei giorni scorsi, si è svolta presso il Tribunale di Avezzano la prima udienza della causa promossa da 50 cittadini contro Strada dei Parchi. L'azione civile ad iniziativa popolare è volta a far dichiarare l'inadempimento del concessionario rispetto all'obbligo di garantire agli utenti le condizioni di sicurezza della circolazione sui tratti autostradali gestiti e conseguentemente perché il Tribunale disponga la sospensione degli aumenti dei pedaggi sino alla messa in sicurezza.

“Ci siamo rivolti ad un giudice perché intervenga in una situazione sempre più paradossale – spiega il sindaco di Aielli Enzo Di Natale –  Da una parte la spada di Damocle degli aumenti per ora 'gentilmente' sospeso dal concessionario, dall’altra le non adeguate condizioni di sicurezza delle autostrade. Chiediamo quindi al tribunale che vengano sospesi definitivamente gli aumenti e rimodulati i pedaggi fino a quando non venga messa in sicurezza tutta l’autostrada”.

E il sindaco di Carsoli (L'Aquila), Velia Nazzaro, parla di “scarso interesse” dimostrato da chi “dovrebbe tutelare i territori rappresentati dagli amministratori locali”. Il riferimento è all'assenza di rappresentati della Regione e parlamentari abruzzesi, malgrado gli inviti, alla manifestazione dei sindaci che si è svolta a Roma due giorni fa. Ma, nonostante questo, spiega Nazzaro, “la battaglia prosegue e, per i primi giorni di giugno, immediatamente dopo le elezioni europee, i sindaci e gli amministratori si mobiliteranno di nuovo per ottenere l’accoglimento di tutte le loro richieste, senza indugio”.

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